Foto: Teatro Sociale di Bergamo
Renzo Bellardone
La storia del giovane zar Pietro
I il Grande, che si è recato in incognito in Europa ha avuto grande fortuna nel mondo dell'opera; oltre a
diverse altere realizzazioni il solo Donizetti ha utilizzato l’argomento per Il falegname di Livonia e ne Il
borgomastro di Saardam. L'opera era stata commissionata al giovane Donizetti
dalla direzione del teatro Samuele , e la prima rappresentazione, che ebbe
luogo il 26 dicembre 1819 per l'apertura della stagione del carnevale 1819-1820. Proprio dal
carnevale mi piace iniziare, infatti la totale realizzazione proposta nell’ambito
del progetto Donizetti 200, è un tuffo nel carnevale, per luci, variopinti
costumi, luci e proiezioni in movimento
che danno una nuova dimensione divertente all’opera. La partitura in sé non è
particolarmente illuminata e riferisce di diverse influenze in particolare
rossiniane, per cui grande merito va a chi ha sapientemente e
contemporaneamente offrire questa divertente visione: regia, macchinari e scene Ondadurto Teatro - Marco
Paciotti e Lorenzo Pasquali, Costumi K.B. Project Lighting design Marco Alba, assistente alla regia Adriana Laespada. I colori e disegni clowneschi dei
costumi, dei trucchi, delle parrucche rileggono l’opera e la fanno diventare
molto divertente, anche se temporalmente avulsa
dal libretto. Rinaldo
Alessandrini
ha diretto con grande impegno volto ad elevare la partitura e riservando
grande attenzione al canto. Opera discretamente lunga, in particolare il primo
atto di 1 ora e 40, in cui Alessandrini ha dovuto profondere grande energia per sostenere anche
la lunghezza. Nel ruolo del titolo Roberto de Candia, ha offerto una prova d’eccellenza carismatica e stilistica con sempre
un bel colore e gradevolezza d’emissione.
Il Magistrato sir Cuccupis, personaggio buffo dell’opera, è stato
interpretato da una grande buffo
dell’opera italiana nel mondo, ovvero Marco Filippo Romano che si è confermato brillantemente. Francisco Brito, con bel tono ha interpretato vivacemente Carlo il falegname, cui ha
impresso personalità anche dal punto di vista vocale. Paola Gardina nella parte di Madama Fritz esprime spigliatezza vocale ed abilità nell’uso dello strumento;
la stessa spigliatezza viene usata attorialmente, caratterizzando il
personaggio. Annetta, divertentemente accorata è interpretata da Nina
Solodovnikova, la quale riesce bene nella parte con toni brillanti. Loriana
Castellano ha il breve ruolo di Caterina, cui comunque imprime adeguata
scioltezza interpretativa. Con ruoli minori, ma certamente ben risolti
ricordiamo Firman-Trombest Tommaso
Barea, Hondedisky Marcello
Nardis ed il Notaio Stefano
Gentili. Un plauso,
oltre all’orchestra Gli Originali, che ben è risultata con la direzione di
Alessandrini, va sicuramente al Coro del Donizetti Opera con la magistrale
direzione di Fabio Tartari. La
Musica vince sempre.
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