Foto: Viotti FestivalRenzo Bellardone
Le ricorrenze vanno celebrate e per i 200 anni
dalla morte del grande compositore vercellese Gian Battista Viotti, La‘Camerata
Ducale’ ha calendarizzato una serie di concerti celebrativi, raccolti nelle
ventiseiesima edizione del ‘Viotti Festival’ nel cuore pulsante di Vercelli, il
Teatro Civico.
AVI
AVITAL - ENSEMBLE CAMERATA DUCALE | VIOTTI FESTIVAL D. Bruce, S. Tsintsadze, A.
Piazzolla, B. Bartók, A.Avital Sabato 4 maggio 2024
ore 21.00 Teatro
Civico | Via Monte di Pietà, 15, Vercelli Avi
Avital mandolino Giulia
Rimonda violino Alexander
Goldberg violino Lorenzo
Lombardo viola Giorgio
Lucchini violoncello Tommaso
Fiorini contrabbasso Amir
Wahba percussioni
Il
VIOTTI FESTIVAL è la stagione
concertistica della Camerata Ducale che dal 1998 rappresenta una delle più
interessanti realtà musicali del panorama nazionale ed internazionale. La
rassegna “Viotti Festival” nasce da un’idea dei fondatori dell’Associazione
Camerata Ducale, il Maestro Guido Rimonda direttore musicale e
la moglie Cristina
Canziani direttrice artistica, con l’obiettivo di far
riemergere dall’oblio le composizioni di Giovan Battista Viotti e altri celebri
autori vissuti a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento.Il solista
ospite della serata è l’eclettico e carismatico mandolinista Avi
Avital primo solista di
mandolino che sia stato nominato per un Grammy Award per la
musica classica e ritenuto il più bravo mandolinista al mondo. Il New Yor Times lo ha definito
appassionato ed “esplosivamente carismatico” ed effettivamente coinvolge il
pubblico accalappiandolo emotivamente con umiltà e maestria. Avi
Avital ha studiato mandolino
all’Accademia Musicale di Gerusalemme e al Conservatorio Cesare Pollini di
Padova e suona su un mandolino del liutaio israeliano Arik Kerman esaltando le
sue esplorazioni tra i vari generi musicali. Il concerto presentato al “26 Viotti
festival” è preceduto da un incontro al
Ridotto del Civico condotto dalla direttrice artistica Cristina Canziani e
dallo stesso Avi Avital che con la semplicità dei grandi ha raccontato alcuni
particolari sulla musica che si andrà poi a sentire. La Musica è esplosiva e colorata per farsi poi
intima e meditativa con la vitalità delle musiche dei Balcani e con il
sentimento più struggente di popoli provati… e così le festose risate nei
cortili e nei prati si dileguano miti in malinconici sguardi: Piazzolla e
Bartok, stasera superbamente interpretati, esprimono esattamente tutto
l’arcobaleno dei sentimenti e delle sensazioni. A titolo di citazione non si può ignorare il
brano di Bruce in tre movimenti che rappresentano la saga della vita attraverso
le immagini dell’alba che scaturisce dal nulla, il mezzogiorno che si espande
in colori vitali ed esplosivi e poi il tramonto raccolto e saggio; la scrittura è rilevante e
come la vita finisce nel punto da cui si è arrivati, così il brano termina con
le stesse note dell’inizio con la sequenza a rovescio per finire in un sussurro
impalpabile! Sul palco, nella presentazione del brano, Avital racconta della
definizione che l’autore ha dato del suono del mandolino: “il colore
dell’oro... del sole” e non si può che comprenderne tutta la motivazione. L’ultimo brano del programma è Avi’s song,
composta dallo stesso Avital e per il bis Danze rumene di Bartok. Il metro sensibile del “mi piace” o “non mi
piace” qui vede vincente il “mi piace”! Avital è caparbiamente bravo, eclettico
e virtuoso e le sue abilità rafforzate da quelle della Camerata Ducale
Ensemble, esplodono nei duetti con Giulia Rimonda, sensibile interprete di
avvolgente dolcezza, e con Amir Wahba mai invasivo con le percussioni che
restano ritmicamente discrete. La Musica vince sempre.
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