Renzo Bellardone
In questo periodo di Lockdown, i teatri
stanno facendo salti mortali e si stanno inventando di tutto, pur di mantenere
vivo il rapporto con il proprio pubblico; in particolare i teatri d’opera hanno
ideato piattaforme digitali, streaming e mille altre iniziative finalizzate a
tenere vivo anche il teatro e l’opera!
Dal Teatro Carlo Felice di Genova, ad
esempio mi giunge questo comunicato, riferito alla loro iniziativa musicalmenteinsieme.
COMUNICATO
STAMPA
La Tosca di Puccini, andata in scena al Teatro
Carlo Felice nel dicembre 2014 con l’applauditissima regia “cinematografica” di
Davide Livermore. Martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del
Teatro Carlo Felice
Tosca di
Puccini, un titolo su cui Davide
Livermore lavora da molto prima dello spettacolo che ha inaugurato la Scala
lo scorso 7 dicembre. Più di cinque anni fa, infatti, il 20 dicembre 2014, andò in scena al Teatro Carlo Felice una Tosca
di cui Livermore firmava regia, scene e luci. Uno spettacolo molto diverso
da quello recente milanese, ma apparentato almeno in un aspetto: il taglio
cinematografico. Non c’è da stupirsi, dato cheTosca, per Livemore,è“una proto-sceneggiatura cinematografica, dove
armonia e poesia creano un flusso narrativo degno di un classico thriller
hollywoodiano.” La Tosca genovese di
Livermore, a suo tempo molto applaudita e lodata dalla critica, si potrà
rivedere martedì 28 aprile, alle ore
20:00, sui canali social del Teatro Carlo Felice, nel consueto appuntamento
settimanale del ciclo #musicalmenteinsieme,
l’iniziativa in streaming con cui la Fondazione lirico-sinfonica genovese tiene
vivo il rapporto con il proprio pubblico fin dall’inizio dell’emergenza
coronavirus. Una scenografia che modifica lo spazio creando angolazioni, campi,
controcampi e piani sequenza. Allusioni cinematografiche presenti un po’
ovunque: la Roma di Magni e Fellini, la suspense di Nodo alla gola di Hitchcock, l’angelo de Il cielo sopra Berlino di Wenders. I costumi di Gianluca Falaschi che rendono visibile sul corpo stesso dei
protagonisti lo scontro ideologico tra lo Stato Pontificio e la modernità
illuminista. Queste le caratteristiche principali di una Tosca da rivedere o da vedere per la prima volta per chi l’avesse
persa nel 2014. E da ascoltare, grazie a un cast di prim’ordine. Sul podio, il Maestro Stefano
Ranzani dirigeva l’Orchestra, il Coro
(preparato dal Maestro Pablo Assante)e il Coro di Voci Bianche (preparato dal
Maestro Gino Tanasini) del Teatro Carlo Felice. Protagonisti:
Maria Guleghina (Floria Tosca), Roberto Aronica (Mario Cavaradossi), Carlos Álvarez (Il barone Scarpia), Giovanni Battista Parodi (Cesare
Angelotti), Armando Gabba (Il
Sagrestano), Enrico Salsi
(Spoletta), Davide Mura (Sciarrone),
Cristian Saitta (Un carceriere), Filippo Bogdanovic (Un pastorello). Nelle Note di Regia
pubblicate nel programma, Livermore scriveva parole oggi ancora più attuali:
“L’Opera è arte, è bellezza, quella che attraverso la grazia espressa in questi
giorni dallo straordinario lavoro di oltre 200 anime (tecnici e artisti del
Teatro Carlo Felice) scandaglia la vertiginosa profondità della vita,
raccontandone i bagliori e gl’inferi.”
Su:
Genova, 27aprile 2020,
L’Ufficio Stampa
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