Foto: Maggio Musicale Fiorentino
Massimo Crispi
Ultimo
concerto della serie dedicata ai ‘Grandi Direttori’ Prima del Mehta Festival. Tomas
Netopil con Andrea Dankova, Suren Maksutov e Daniel
Schmutzhard. Orchestra
e Coro del Maggio Musicale Fiorentino . Nuovo
Teatro dell’Opera di Firenze. Domenica
4 novembre, ore 16.30 TOMAS
NETOPIL direttore. Andrea
Dankova soprano. Suren Maksutov tenore Daniel Schmutzhard baritono
Sergej Rachmaninov | Le campane op. 35 per soli, coro e
orchestra . Johannes Brahms | Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino Piero Monti maestro del Coro o sol Nuovo Teatro dell’Opera Domenica 4 novembre, ore 16.30
L'orchestra e il coro
del Maggio Musicale, diretti dal m° Tomas Netopil, hanno eseguito un bel
concerto sinfonico con un programma corposo che consisteva della sinfonia con
voci "Le Campane" op. 35 di Sergej Rachmaninov in apertura e della
seconda sinfonia di Brahms nella seconda parte.La tetra e
inquietante composizione, basata su dei testi di Konstantin Dmitrevic Bal'mont
da "The Bells" di Edgar Allan Poe, ricca di spunti sonori quasi
cinematografici è di ascolto assai raro in Italia. Ne ricordo un'esecuzione
anni addietro alla RAI di Milano, quando in Italia esistevano ancora le
orchestre RAI… I due primi
movimenti, quelli più ottimistici e sensuali, dove nel testo c'è un barlume di
speranza, affidati al tenore, al soprano e al coro, avevano i loro interpreti a
Firenze in Suren Makusutov e Andrea Dankova, che hanno spiegato le belle voci
ambrate nell'acustica risonante del lugubre nuovo Teatro Comunale, valorizzando
dei temi e delle melodie che forse di vocale, almeno in una visione di una
vocalità alla russa, non hanno molto, sinceramente. La Dankova in particolare
ha espresso un suono uniforme e solido, che la fa immaginare molto a suo agio
in ruoli ciaikovskiani, in cui ci piacerebbe ascoltarla. Il terzo movimento,
esclusivamente per coro e orchestra, ha mostrato le eccellenti qualità del coro
del Maggio, che sotto la guida di Piero Monti ha raggiunto ottimi risultati. Il
quarto e ultimo movimento del brano, il più lugubre di tutti, era affidato alla
sonora e scura voce del baritono Daniel Schmutzard, mentre orchestra e coro
alternavano lamenti di lutto e temi del Dies Irae. L'orchestra, sempre sublime,
ha espresso ottime sonorità e colori sotto la guida sicura e meticolosa di
Tomas Netopil. Ma è nella seconda
sinfonia di Brahms che si è dispiegata maggiormente la ricchezza sonora, con il
dialogo perpetuo tra archi e fiati: Netopil ha tratto dal complesso del Maggio
Musicale una pregevole ricchezza cromatica e ci ha offerto un Brahms moderno, limpido,
scevro da qualsiasi accademismo, anzi quasi posseduto dal demone della danza: i
movimenti ternari erano di rara delicatezza, con un vellutato suono degli
archi, e sembravano davvero destinati a un immaginario corpo di ballo che
seguisse le indicazioni di quel demone. Grande successo per tutti.
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