Tuesday, May 24, 2016

La Fanciulla del West - Teatro alla Scala, Milano

Foto: Brecia& Amisano - Teatro alla Scala

Massimo Viazzo

La Fanciulla del West torna alla Scala dopo più di vent’anni. Ma questa volta si tratta di una novità assoluta sul piano musicale. Riccardo Chailly da sempre tiene molto alla musica di Puccini - nei prossimi sei/sette anni è in previsione l’esecuzione di tutte le opere del compositore toscano – e la sua indagine sulle partiture originali è instancabile. Chailly ha scoperto, a proposito di Fanciulla, che alla première americana diretta da Toscanini furono fatti addirittura un migliaio di cambiamenti più o meno grandi rispetto alla stesura originaria. Quindi il direttore musicale della Scala ha deciso di proporre al suo pubblico proprio questa versione mai ascoltata, così come Puccini l’aveva composta. E la direzione di Chailly è stata l’elemento distintivo di questa esecuzione, sempre attenta al dettaglio, al colore strumentale e di passo altamente teatrale. Chailly ha concertato con grande precisione e trasparenza, e l’Orchestra del Teatro alla Scala lo ha seguito con grande entusiasmo, un entusiasmo che ha contagiato anche il pubblico e naturalmente il cast, un cast attendibile nel complesso. Barbara Haveman, che ha sostituito all’ultimo momento la Minnie titolare (Eva-Maria Westbroeck), ha cantato con discreta sicurezza anche se gli acuti non parevano bene a fuoco. Meglio il Dick Johnson di Roberto Aronica, saldo e robusto, e anche abbastanza rifinito nel fraseggio. Come pure si può dire per lo sceriffo di Claudio Sgura, forse talvolta un po’ brutale. Molto bravi tutti i comprimari, fondamentali per la riuscita di un’opera corale come questa. Su tutti Carlo Bosi, un Nick cantato con voce nitida, rotonda e ben proiettata, e in serata di grazia il Coro  diretto magistralmente da Bruno Casoni. Lo spettacolo è stato curato in prima persona dal regista canadese Robert Carsen (che si è occupato anche delle scene e delle luci) il quale ha evidenziato l’anima cinematografica del libretto tratta dal dramma di David Belasco: tutto molto ben leggibile con inserti video tratti da celebri film western.

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