Renzo Bellardone
Il mezzo televisivo, pur senza voler scomodare George Orwell, certamente influenza il pubblico negli orientamenti e nelle decisioni, creando talvolta delle situazioni non propriamente belle, ma certamente assurde o fuorsvianti. In altri casi la televisione da ampiezza all’immagine di un artista, amplificandone la diffusione della conoscenza e del merito : questo è il caso di Stefano Bollani
Stefano Bollani – 17 luglio 2021 -Lungo Lago La Palazzola Stresa Piano Variations on “Jesus Christ Superstar”
Dalle note dello Stresa Festival 2021: “All’età di 14 anni Stefano Bollani vede il film Jesus Christ Superstar. Si innamora immediatamente della musica, della storia, dell’atmosfera delle scene e del calore e della profondità dei forti personaggi a tutto tondo. Impara presto i testi delle canzoni, ma quasi non si azzarda a suonarne la musica in quanto troppo rispettoso dell’originale. Eppure ha una gran voglia di farlo. L’unica soluzione è creare una sua versione completamente diversa dall’originale. «Ho scelto la forma del pianoforte solo, perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me – spiega Bollani – e una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima». Grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew Lloyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente, ma rispettosamente, avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri che hanno influenzato, forgiato e consolidato quello che è considerato il suo linguaggio musicale.” Anche questo pomeriggio la magia si è ripetuta, infatti il palco acustico e l’impareggiabile location vissuta con la luce del giorno anzichè di notte come d’abitudine, hanno ben contribuito all’atmosfera di assoluta bellezza che ha incorniciato il concerto; a tal riguardo si potrebbe anche pensare che Bollani è bravo di suo e che le sue interpretazioni sono coinvolgenti e preziose anche in uno spazio essenzialmente banale, ma in questo caso penso che la Musica inserita in un cotesto paesaggistico pregevole possa addirittura aumentare e realizzarsi in una bolla di bellezza. Ottimo anchorman, l’eclettico Stefano Bollani introduce se stesso ed il concerto che ha poi eseguito senza alcuna supponenza, anzi con pregevole semplice cordialità. Bollani racconta del perché è arrivato a questa rivisitazione di Jesus Chrisst Superstar e quanto Shostakovich e Stravinskij si trovi in quella composizione originale che oggi Bollani restituisce con una visione virtuosistica e come da sue parole, fedele alla composizione , ma dove ogni tanto si “ferma a raccogliere fiorellini o ad iinterpretare con variazioni”. Durante il concerto il tempo “non ha tempo”: si è talmente immersi in “I don’t know how to love” o nel finale travolgente che ci si dimentica dell’orologio. Dolcezza frammista a pazzesca tecnicità hanno affrescato la tavolozza concertistica, incatenando il pubblico famelico di musica ed emozioni. La Musica vince sempre
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