Foto: A Bofill
Ramón Jacques
Un recital accompagnato al pianoforte, in cui si sono affrontati stili
e repertori differenti è stato quello offerto dal soprano russo Olga Peretyatko
al Palau de la Musica Catalana di Barcelona, l’emblematica e pittoresca sala da
concerti della città. Chi assiste per la prima volta in questo luogo ad uno
spettacolo resta meravigliato dalla sua architettura, decorato con vetrate, con colonne con mosaici. La vicinanza tra
pubblico e artisti e la buona acustica genera un certo senso di intimità come
per questo evento. La nota interprete ha iniziato con una serie di Melodie di G. Faurè come: Les roses
d’Isphahan, Clair de lune y Après un rêve,
seguite da una serie di 3 pezzi di F. Liszt: O quand je dors, Loreley y O
lieb, so Lang du lieben kansst nei
quali se si è evidenziata bene chiarezza e gradevole timbrica nel suo canto ma l’emissione
è parsa un poco rigida e poco comunicativa in scena. Senza dubbio
l’intensità si è alzata di livello quando ha affrontato pezzi belcantistici, i
cui ruoli l’hanno lanciata verso la celebrità, regalando una esecuzione gioiosa
e agile dell’aria “Oh luce di quest’anima” dalla Linda di Chamounix di
Donizetti; così come vibranti arie rossiniane colme di vocalità pirotecnica e
nitidezza come : “All’ombra amena” dal Viaggio a Reims e “Bel raggio lusingier”
dalla Semiramide. La sua interpretazione di “Casta Diva” dalla Norma di Bellini
non ha avuto il risultato sperato, già che è suonata carica di solennità e
monotonia, con una dizione non del tutto convincente, senza riuscire a toccare le
emozioni che abitualmente questo pezzo suscita. Ma alla fine la sua sensibilità
e maggior coinvolgimento con il testo si sono mostrate nelle 3 romanze di
Tchaikovsky: Sred' shumnogo bala op. 38 nr. 3, Ja Li V Pole op.47/7 y en Denj li
tsarit. op.47/6, nelle quali ha mostrato compenetrazione con il
testo e coinvolgimento con la musica, con una maggior intensità. Ha ottenuto un
uguale risultato con le romanze di Rachmaninov come: Vocalise, op 34 n. 14 e con
Vesennye vody, op 14 n. 11, e soprattutto con Zdes' khorosho, Op.21,
No.7 con le quali ha siglato uno dei momenti più caldi e commoventi
della serata. Non si deve dimenticare che
la Peretyatko è un nome attualmente riconosciuto nel mondo dell’opera e la sua
presenza ha attirato in questo luogo un gruppo di ammiratori entusiasti che
applaudivano ad ogni suo intervento. Alla fine ha dovuto regalare tre bis: la
Vilanelle di Anna dell’Acqua, una canzone russa di Rimsky Korsakov per
finire con l’allegro ‘vals de Julieta’
de Romeo et Juliette. L’accompagnamento
al pianoforte di Giulio Zappa è stato corretto creando un tessuto musicale
adeguato per la voce dell’interprete e che ha avuto la sua opportunità di
mostrarsi come solista con: Une caresse à ma femme di Rossini e con
le Mazurcas, op 67 n. 3 e 4 di Chopin.
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