Friday, April 11, 2025

CD 'inVisibili' dell'ensemble catalano Vespres d'Arnadi e del controtenore Xavier Sabata

Massimo Viazzo

Chi è abituato ad apprezzare la musica di Händel (1685-1759) o di Vivaldi (1678-1741) si troverà a meraviglia con questo nuovo CD edito da Musiépoca. Infatti i compositori qui registrati, i cosiddetti Invisibili (secondo il titolo) perché per lo più sconosciuti al pubblico degli appassionati, in realtà hanno uno stile compositivo che è del tutto simile a quello dei più noti musicisti dell’epoca, i quali molto probabilmente ne rimasero influenzati. Questa registrazione merita quindi tutta la nostra attenzione sia per il livello qualitativo dei brani proposti (arie patetiche, virtuosistiche, arie di paragone o guerresche…) sia per il talento degli interpreti. Il noto controtenore Xavier Sabata mostra una voce brunita, vellutata, con riflessi perlati e timbricamente omogenea. Sa districarsi con intelligenza nel canto virtuosistico e trovare accenti di rara intensità nel canto più espressivo e malinconico, cesellando ogni frase musicale con perizia, come nell’aria Qui ti scrivo o nome amato tratta da L’oracolo del Fato di Francesco Gasparini I Vespres d’Arnadì diretti da Dani Espasa (anche al cembalo) suonano in modo frizzante, ben contrastato e comunicativo; come ad esempio in uno dei brani più interessanti qua incisi Gelido in ogni vena dal Siroe di Domenico Sarro (in cui tra l’altro Sabata canta con eloquenza magnetica ed espressività) o nella Sinfonia dall’Ascanio di Antonio Lotti eseguita con la giusta energia, ma non esagerata dal punto vista dello scatto ritmico. Sono da lodare anche gli strumenti concertati che compaiono durante le varie arie. Il programma del CD consta di arie che temporalmente abbracciano un periodo che va dal 1709 di Qui ti scrivo o nome amato da L’Oracolo del fato di Francesco Gasparini (1661-1727) al 1736 di Bellezze adorate da Le Fate di Giovanni Alberto Ristori (1692-1753), passando per altri autori: Nicola Antonio Giacinto Porpora (1686-1768), Giovanni Bononcini (1670-1747), Antonio Giovanni Pollarolo (1676-1748), Giovanni Porta (1675-1755), Antonio Lotti (1667-1740), Domenico Sarro (1679-1744), Geminiano Giacomelli (1692-1740), Giuseppe Porsile (1680-1750). (I brani selezionati provengono da un ampio lavoro di ricerca del musicologo italiano Giovanni Andrea Secchi) Compositori invisibili cioè dimenticati, quindi, in un periodo in cui erano Vivaldi e soprattutto Handel a farla da padrone sui palcoscenici operistici. Compositori dei quali si conosce oggi l’importanza storica, ma dei quali esistono poche registrazioni. Musiépoca colma quindi una lacuna. Un ultima annotazione riguarda l’informatissimo booklet allegato al CD nel quale si possono trovare notizie su ogni compositore registrato.

Vespres d’Arnadi Directtore: Dani Espada Contratenore - Xavier Sabata Musiepoca Produccions, 2024

Giovanni BONONCINI (1670-1747) Astianatte (1727) - Aria: «Render mi vuole» (Pirro)

Giovanni Alberto RISTORI (1692-1753) Le fate (1736) - Aria: «Bellezze adorate» (Ruggiero)

Antonio Giovanni POLLAROLO (1676-1746) Leucippe e Teonoe (1719) - Aria: «Cesseran le sue procelle» (Arbante)

Francesco GASPARINI (1661-1727) L’oracolo del fato (1709) - Aria: «Qui ti scrivo o nome amato» (Cefalo)

Giovanni PORTA (1675-1755) Farnace (1731) - Aria: «Non sempre grandina» (Farnace)

Antonio LOTTI (1667-1740) Ascanio (1718) - Sinfonia

Domenico SARRO (1679-1744) Siroe, re di Persia (1726) - Aria: «Gelido in ogni vena» (Cosroe)

Geminiano GIACOMELLI (1692-1740) Gianguir (1729) - Aria: «Mi par sentir la bella» (Cosrovio)

Nicola Antonio Giacinto PORPORA (1686-1768) Deianira, Iole ed Ercole (1711) -Aria: «Scuote la chioma d’oro» (Deianira)

Geminiano GIACOMELLI (1692-1740) Gianguir (1729) - Aria: «Date o trombe il suon guerriero» (Cosrovio)

Giuseppe PORSILE (1680-1750) La Clemenza di Cesare (1727) - Aria: «Se parlano a suo danno» (Cesare)

 


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