Foto: Teatro Carcano
Renzo Bellardone
Trattare con
ironia la realtà talvolta pensierosa e triste, è certamente
frutto dell’arte di saper raccontare,
probabilmente derivante dall’arte di saper vivere. La vita ha per sua
natura una fine ed il periodo che la precede è di norma l’età della vecchiaia,
della perdita della memoria e questo succede a tutti, anche a chi è stato
bello, giovane e famoso !
QUARTET – Teatro
Carcano Milano – 29 marzo 2019 di Ronald Harwood. Con Giuseppe
Pambieri, Paola Quattrini. Cochi Ponzoni e con Erica Blanc Scene Fabiana Dimarco, Costumi Teresa Acone, Disegno
luci Mirko Oteri, Regia Patrick Rossi Gastaldi, Produzione Marioletta Bideri & Rosario Coppolino per Bis Tremila e Compagnia Moliére srl. In
collaborazione con il Festival
Teatrale di Borgio Verezzi
Gli attori sono
certamente le ‘vecchie glorie’ del teatro italiano, che il pubblico ha amato ed
ama con ininterrotto affetto ed oltre tutto sono molto conosciuti al grande
pubblico per aver partecipato negli anni a diverse produzioni televisive. Venendo a ‘Quartet’, ho
scelto di assistere allo spettacolo, in virtù della mia passione per l’opera
lirica; siamo infatti in una elegante casa di riposo per artisti, dove vecchie
stelle della lirica si ritrovano tra caleidoscopici ricordi e quotidiane
dimenticanze e confusioni. I vecchi rancori riemergono ed un nuovo limbo
psicologico talvolta ammorbidisce la realtà, confondendola tra le pieghe di
antiche pulsioni e memoria labile. Giuseppe Pambieri è un ex tenore che
mantenendo la classe dei tempi andati sta scrivendo la sua biografia, ma pur
applicandosi è ancora fermo a narrare del periodo della scuola elementare ! Erica Blanc, famoso soprano
internazionale ed ex moglie del tenore, approda alla casa di riposo con
l’alterigia del tempo degli applausi, dei giornalisti e dei fotografi, ma
un’anca da operare la costringe a camminare con il bastone. Cochi Ponzoni, pare un ex bass-bariton
che, nonostante 35 anni di matrimonio con la stessa donna, oltre alle superbe
interpretazioni ricorda anche le avventure galanti che vorrebbe ancora
rivivere, ma che una anziana virilità glielo impedisce. Paola Quattrini, contralto dei bei tempi… vive serenamente tra il
ripetuto ascolto con le cuffie delle sue interpretazioni giovanili ed un
offuscato ricordo dei tempi di Addis Abeba che continuamente rimbalza nei suoi
discorsi. I quattro ex cantanti si
ritrovano coinvolti nei preparativi per festeggiamenti del 20 ottobre, compleanno
di (JO GREEN) Giuseppe Verdi, ma subito nascono contrapposizioni e discordie.
Nella elegante cornice della bianca veranda che da sul giardino della
residenza, il soprano si rifiuta di
cantare per evitare di offuscare i ricordi della brillante voce del passato con
una tremolante e discontinua interpretazione. Gli altri tre stanno per
rinunciare al QUARTETTO ‘Bella figlia dell’amore’ dal Rigoletto di Verdi per
ripiegare, per forza maggiore su un terzetto di Rossini, che poco si addice alla
ricorrenza verdiana.
I meravigliosi interpreti caratterizzano con dettaglio i
personaggi: Pambieri perennemente incazzato urla contro la cameriera che non
gli da mai la cotognata a colazione, ma la marmellata di albicocche che a lui
non piace; Blanc, tratteggia l’ex soprano che mille successi e diversi mariti ha
avuto nella vita ed ora, oltre ad aver perso la voce, non ha nemmeno più di che
sostentarsi, ma in un estremo gesto di amore dona una cotognata all’ex marito
riappacificandosi. Cochi Ponzoni è il più terreno di tutti e si accontenta di
guardare il fondo schiena della compagna di residenza Paola Quattrini, che tra
una confusione e l’altra non dimentica però di correre in giardino a guardare
il giardiniere a busto scoperto. Tra rimandi,
discussioni, incomprensione e desideri alla fine, osservando il contralto/Quattrini
che muove le labbra riascoltando le antiche registrazioni, i quattro hanno la
risolvente ispirazione per il compleanno di Giuseppe Verdi: canteranno il
quartetto dal Rigoletto in play back ! Spettacolo di gusto e
gradevole che pur ironizzando su una situazione poco allegra, rende una
narrazione gradevole ed anche un po’ leggera, come inevitabilmente deve essere
la vita soprattutto quando si ingrigisce un po’… Il teatro vince sempre!
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