Tuesday, September 14, 2021

Kremerata Baltica & Gidon Kremer, Stresa Festival 2021

Foto: Stresa Festival

Renzo Belladone

Questo concerto è decisamente segnato dai numeri: 100, 75 e 25 in una dinamica aritmetica impressionante: 100 gli  anni dalla nascita di Piazzolla, 75 gli anni di Gidon Kremer e 25 quelli della Kremerata Baltica; in una sorta di fortunata cabala, ecco l’omaggio ad Astor Piazzolla.

Kremerata Baltica & Gidon Kremer

Hommage à Astor Piazzolla ASTOR PIAZZOLLA, Tres minutos con la Realidad ASTOR PIAZZOLLA/SOFIA GUBAIDULINA/ANDREI PUSHKAREV, Grand Tango, per violino e archi ASTOR PIAZZOLLA, Cafe 1960, per violino e bandoneon PER ARNE GLORVIGEN, Tango Funèbre, per bandoneon e archi ASTOR PIAZZOLLA/SVERRE INDRIS JONER/PER ARNE GLORVIGEN, Tristeza de un doble A, per bandoneon e archi ASTOR PIAZZOLLA/ANDREI PUSHKAREV, Little Italy, per vibrafono solo ASTOR PIAZZOLLA/JOSÉ BRAGATO, Vardarito, per violino e archi ASTOR PIAZZOLLA/ANDREI PUSHKAREV, Celos, per violino, vibrafono e archi; Michelangelo ’70, per violino, vibrafono e archi

Dalle note dello Stresa Festival 2021 Gidon Kremer e Astor Piazzolla: questa leggendaria combinazione di due tra i musicisti più influenti del 20° secolo è iniziata nel 1966 con la prima registrazione di Kremer della musica del maestro di tango argentino, che ha raggiunto vendite da classifica pop in molti paesi e ha innescato una passione per Piazzolla negli ambiti di musica classica. Da allora, Kremer e Kremerata Baltica hanno pubblicato altre sei registrazioni di Piazzolla e hanno compiuto tournée con la sua musica in tutto il mondo. Per celebrare il centenario di Piazzolla (e il 75° compleanno di Kremer e il 25° compleanno di Kremerata) Gidon Kremer e Kremerata Baltica ripropongono la sua musica nel corso del 2021. «Attraverso la sua musica puoi percepire un’esperienza che ti rende allo stesso tempo gioioso e triste. E in queste due parole, gioioso e triste, potrei anche dire che nella musica di Astor la sorprendente combinazione di due emozioni estreme si tengono insieme come nella musica di Franz Schubert. Conosco pochissimi compositori in cui puoi percepirlo in modo così appassionato». 

Tres minutos con la Realidad è il primo brano eseguito e diretto dalla spalla senza la presenza di Gidon Kremer  che giunge solo al Gran Tango che segue, dove emerge ineffabile il virtuosistico affiatamento tra direzione ed orchestra  che  segnerà tutta la sera il ritmo incalzante di tecnica salda. Ecco che appare anche il bandoneon di Per Arne Glorvigen ed insieme anche al violino di Kremer, gustiamo le emozioni ed il dialogo tra i due strumenti di Cafe 1960. La tecnica e le abilità al bandoneon si affermano d’imperio con il magnifico Tango funebre dove Glorvigen sbatte lo strumento sulle ginocchia per scandire il tempo marcatamente e l’orchestra pressante insiste sul tono, amplificandone l’effetto sonoro e creando atmosfere inquietanti con un marciare ossessivo: decisamente di forte impatto!

La tristezza insita nelle atmosfere di Piazzolla trovano spazi immateriali anche quando compare il suono del vibrafono suonato da Andrei Pushkarev con  evidente passione creando suoni prolungati ed impalpabili da ricordare la liquidità della glassarmonica esprimendosi in una sorta di delicata e soffusa danza con qualche accento gioioso, che si dilata con Vardarito dalle atmosfere erotiche e pregnanti di sensualità dominante. Nei brani successivi non vengono risparmiate dissonanze imperiose e giocosità febbrili che lasciano il passo all’ultimo bis che offre un tango molto conosciuto e direi commerciale, ma interpretato con sapiente tocco sinfonico. La Musica vince sempre

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