Renzo Bellardone
Stresa Festival 2021 serata inaugurale – Palazzo Congressi 19 agosto Stuttgarter Kammerorchester Nil Venditti e Marie-Ange NguciI. STRAVINSKIJ, Danze concertanti L.V. BEETHOVEN, Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 19 S. PROKOF’EV, Sinfonia n. 1 “Classica” Dalle note dello Stresa Festival 2021 Concerto inaugurale
Il programma
della serata di apertura della seconda parte del Festival presenta tre
composizioni che saranno gradite a un vasto pubblico. Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Beethoven, scritto
dall’autore non ancora trentenne, ha il sapore dello stile tardo settecentesco
e risente delle influenze mozartiane, pur svelando l’alta qualità del suo stile
inconfondibile che andrà ad affermarsi negli anni successivi. Due lavori
novecenteschi mettono in risalto le qualità orchestrali della Orchestra da Camera di Stoccarda: la Sinfonia n. 1 “Classica” di Prokof’ev e le Danze concertanti di Stravinskij. La prima, composta nel 1917, armonizza
con grande maestria tradizione e modernità, così come le Danze stravinskiane,
datate 1942 e appartenenti al suo periodo neoclassico, sono costruite su una
suite destinata a una orchestra da camera senza l’utilizzo di coreografie. A
guidare la blasonata orchestra tedesca sarà la giovane italo-turca Nil
Venditti, astro
nascente della direzione d’orchestra, mentre al pianoforte si esibirà la
sbalorditiva Marie-Ange Nguci,
incredibile pianista franco-albanese di 23 anni.
Nil Venditti l’esuberante ed emergente direttrice Italo turca, sale sul podio, ma invece di dirigere descrive il concerto riccco di bellezza e con passioalità giovanile legge una poesia e ricorda al pubblico della Prima il dramma che in questo momento vive l’Afghanistan e soprattutto le donne afgane. Il concerto inizia e strabilia l’energi, la vivacità esuberante della direttrice che ha però un bellissimo rapporto energicamente confidenziale con l’Orchestra da Camera di Stoccarda che risponde puntualmente al gesto vigoroso della bacchetta di Nil che pur nell’ermetica esenzialità del brano trae son sofisticata leggerezza il romanticismo che sta insito nella scrittura che lascia trasparire sempre dei non ben celati passi di danza
Il mio ascolto ha individuato nel tempo di danza proprio il filo rosso di tutti i brani n programma. Dopo l’inizio appunto con Stravinsij ecco che arriva Beethoven con il concerto n.2 che richiede un rimpolpamento dell’organico orchestrale che vede al pianoforte l’abilissima Marie Ange Nguci pianista ranco albanese di soli 23, ma che a dispetto della giovane età dimostra fermezza ed abilità non comuni; tra trilli in acuto e vigore in grave sorprende per l’agile tocco. Il secondo movimento inizia molto ampio, anzi arioso ed il pianoforte si inserisce con rispetto pur essendo la voce recitante del brano e rimarca la modernità di Beethoven in un accostamento significativo con il brano precedente ed il seguente legati da grandi affinità descrittive. Quale bis viene offerto un brano di Ravel , molto liquido alla maniera di Debussy che inizia con il suono dello sciabordio dell’acqua e che pur intimistico splende di luminosità e la Nguci propone con tocco delicato, poetico e sicuro che sa far ascoltare le voci diverse della natura Nil Venditti torna ad illustrare il terzo brano di Prokof’ev annunciando gli equilibri sonori e la precisione nella scrittura nota per nota per ogni strumento. Il ritmo è cadenzato come in un passo di danza, quasi un moderno minuetto o una marcia elegante trafitti da rapidi lampi di luci che squarciano improvvisamente l’atmosfera. Le emozioni forti emergono come lo spirito della madre Russia. La Musica vince sempre.
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