Renzo Bellardone
Dal sito ufficiale di “Furano Saxophone Quartet”
Il Quartet nasce nel 2010 dall’esigenza di voler condividere un percorso musicale fatto di quotidianità e di ascolto reciproco, dove incontrarsi diviene un arricchimento per sé stessi e la condivisione una via per conoscere e superare insieme i propri limiti. I componenti, formatisi presso il conservatorio “U. Giordano” di Foggia con i maestri Leonardo Sbaffi e Daniele Berdini, risultano vincitori di importanti concorsi nazionali ed internazionali e vantano importanti collaborazioni con figure di spicco nel panorama musicale internazionale come Marco Angius, Tito Ceccherini, Francesco Tamiati, Roberto Miele, Michele Gasbarro ed Ivan Solano. Il quartetto si è esibito in prestigiose sale da concerto come il Teatro delle Muse di Ancona, Palazzo Corsini di Roma, Teatro Pergolesi di Jesi, Istituto Pontificio di Musica Sacra di Roma, Padiglione Italia EXPO 2015 di Milano, Basilica di San Michele Arcangelo (patrimonio Unesco) di Monte Sant'Angelo ed è stato protagonista di numerose rassegne e festival internazionali come Assaggi di Musica, Festival d'arte Apuliae, Musica nelle Corti di Capitanata, Amici della Musica di Lucera, Roma festival Barocco, Conservatorio di Strasburgo e di Meintz. Il repertorio del gruppo si muove su tre linee fondamentali. La letteratura classica, fondamentale per la creazione di un’estetica comune, il repertorio contemporaneo, che rappresenta il fulcro del lavoro del quartetto soprattutto con la commissione di nuove opere a giovani compositori ed infine la creazione da parte degli stessi componenti del quartetto di brani inediti o di elaborazioni che rappresentano un laboratorio creativo dove sperimentare e ricercare nuove soluzioni sonore ed espressive. I componenti del Furano Saxophone Quartet sono inoltre organizzatori e promotori della Rassegna di Musica contemporanea "Rumore Bianco" che si svolge nella città di Foggia.
LA LITURGIA DELLE PAROLE – Biblioteca Santhià 18 settembre 2021 Furano Saxophone Quartet e Simona Aprile
Su musica originale di Alberto Napolitano questa sera abbiamo ascoltato brani evocativi della Liturgia della parola intercalate da brani ispirati a composizioni del ‘400 - ’500 riscritti mantenendo l’anima originale, ma con gusto contemporaneo. Napolitano presentando i componenti del quartetto e la voce solista, racconta quanto la Musica metta l’uomo in contatto do se stesso e con il supremo; le composizioni trovano ispirazioni dal cammino della Via Francigena e considerato il nuovo percorso fino a Monte Sant’Angelo e Santa Maria di Leuca il progetto è finanziato da Regione Puglia e Puglia sound; i testi sempre di Napolitano non sono testi sacri o liturgici, ma idealmente si rifanno alle sensazione e meditazioni dell’uomo in cammino. La Musica proposta è contemporaneamente ricca di dissonanze, che assemblate in un unicum gradevole all’ascolto, riescono assimilabili rapidamente anche dall’udito meno abituato. A tratti è decisamente essenziale per poi esaltarsi in virtuosismi sia di suono che di canto, come quando questo avviene a cappella ed è fatto di sole agilità virtuosistiche. Il programma è vivace ed anche gli intercalari strumentali sono decisamente accattivanti a partire dalla prima rielaborazione di Monteverdi lasciando tutto il brio evocativo delle danze dell’epoca e poi in altri brani concludere con una nota improvvisa, piuttosto che in un afflato di note basse. Tra filastrocche, ripetizioni anche ossessive per scandire tempo e ritmo, canto a bocca chiusa ed atmosfere suggestive, i quattro sax e la voce hanno offerto quale bis, un antico canto e ballo del ‘500 spagnolo con accompagnamento di vivace tamburello. La Musica vince sempre.
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