Foto: Stresa Festival
Renzo Bellardone
Giovan Battista Pergolesi, scomparso
prematuramente nel 1736 all’età di 26 anni, è una figura carismatica
nell’ambito del primo Settecento italiano. La sua breve stagione compositiva
non gli ha impedito di influenzare la scuola musicale napoletana, la cui
fioritura è costantemente frutto di riscoperte sensazionali, al punto da creare
una sovrapposizione di lavori di altri autori che hanno pubblicato a suo nome a
scopo di lucro. Se oggi si arriva a mettere persino in dubbio ciò che fino a
poco tempo fa era attribuito con una certa sicurezza a Pergolesi, ecco che lo
stimolante programma ideato da Antonio Florio con la Cappella Neapolitana offre
un florilegio del “falso” Pergolesi, avvalendosi anche della straordinaria voce
di Pino Di Vittorio, prezioso
interprete di una tradizione che non sembra conoscere interruzioni.
Pergolesi? Il parere di Pulcinella…
Palacongressi Stresa 5 settebre 2019
Francesca Boncompagni, soprano
Daniela Salvo, alto
Giuseppe De Vittorio, tenore
Cappella Neapolitana
Antonio Florio, direttore
Le musiche attribuite al mito pergolesiano
G.B. PERGOLESI,
Concerto per flauto e archi in sol magg. (attr.)
G.B. PERGOLESI, “In coelestibus regnis” per alto e archi
G.B. PERGOLESI, Salve regina per alto soprano e archi
(attr.) (Fond. Levi Venezia)
ANONIMO, Canto dei Carrettieri (tradizionale)
G. PAISIELLO, Aria di Pulcinella (da Il Pulcinella Vendicato)
N. GRILLO, Cantata in lingua napoletana “Sosutose ‘no
juorno de’ dormire”
G.B. PERGOLESI, Salve Regina in la min. per soprano e archi
(attr.)
G.B. PERGOLESI, Concerto per traversiere e archi in re magg.
(attr.)
ANONIMO, Salve Regina per soprano alto e archi (Bibl.
S.Pietro a Majella-Na)
Ecco un altro caso in cui Cultura si coniuga con divertimento ed allegria,
risultato di studio, ricerca e professionalità Il programma è di assoluta piacevolezza e
stimola i sensi del buonumore; Florio, grande esperto di quel periodo musicale
e grande interprete riporta brani di Pergolesi, attribuiti al medesimo o addirittura di anonimi, con tre
Salve Regina di delicata bellezza. Interessante la voce scura di Daniela
Salvo, che modula con grazia e deferenza, così come è gradevole il soprano
Francesca Boncompagni che fa volare la voce con colorazioni sfumate. Florio è direttore attento, preciso e sempre
in perfetta sintonia con la Cappella Neapolitana e con il solista Alessandro
Ciccolini, fuoriclasse senza ombra di
dubbio. Il mattatore della serata è Giuseppe di
Vittorio che canta, interpreta, quasi danza ed evoca il teatro di Pulcinella
con rispetto e cura: grande attore e raffinato interprete porta avanti una
tradizione senza fine…. La Musica vince sempre
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