Foto: San Francisco Opera
Ramón Jacques
Rigoletto
è stato proposto sulla scena di San Francisco, nella produzione di Michael Yeargan, creata in questo
stesso teatro nel 1997, e che è basata su immagini di ambienti sobri e angoscianti
pertinenti alla scuola surrealista metafisica fondata dall’artista italiana
Giorgio De Chirico. L’opera si è sviluppata nella scura ambientazione di una
piazza, con edifici e archi di dimensione sproporzionata, ubicati in ogni lato
dello scenario. L’intensa illuminazione in rosso, blu e giallo, disegnata da Chris Maravich creava una costante
sensazione di angustia e drammaticità che ben si adattava alla storia I costumi
brillanti rilucevano con eleganza e la regia di Harry Silverstein era diretta e concisa. Il ruolo principale è
stato affidato al baritono Marco
Vratogna, che ha realizzato un personaggio credibile, ironico, burlone,
energico e fin commovente quando necessario, e che ha cantato con un timbro
baritonale caldo, robusto e omogeneo. Ammirevole è un po’ poco per descrivere
il disimpegno vocale di Albina Shagimuratova
nel ruolo di Gilda. Il soprano russo ha saputo scuotere il pubblico che l’ha
premiata con una grande ovazione, poco usuale, per l’ammirevole nitidezza,
l’agilità e la convinzione vocale mostrata. Per parte sua Francesco Demuro come Duca di Mantova dimostrava buone qualità in
quanto a timbro e calore però la sua voce in alcuni momenti si mostrava un po’
leggera. Andrea Silvestrelli è stato
uno Sparafucile aggressivo di voce potente e profonda e Kendall Gladen una sensuale Maddalena di voce bella e scura. Menzione
a parte merita l’Orchestra dell’Opera di San Francisco che come quella del Met
realizza una stagione sinfonica che la sta aiutando ad affinare e solidificare
ogni sezione strumentale facendola emergere . Sul podio il giovane direttore
italiano Giuseppe Finzi, uno dei
titolari dell’orchestra, ha diretto con impeto, buona dinamica e conoscenza
dello stile.
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