Foto: Baveno Festival - Matteo Vecchi
Renzo Bellardone
BAVENO FESTIVAL – Umberto Giordano – XVI
edizione 2013 Emozioni… Sabato 13 luglio, ore 17,30 -
Baveno Hotel Lido Palace. “Il ricordo”. Omaggio a Umberto Giordano Esecuzione in forma semiscenica di Andrea
Chenier. Vincitori del Concorso lirico “U.Giordano” di
Foggia: Andrea Chenier- Alessandro Moccia, Maddalena di Coigny - Bianca Elena Margean, Gerard - Matteo Suk, Berci e la vecchia Madelon Maria Rosaria Daloiso, Roucher- Massimiliano
Guerrieri, Regia- Maria
Paola De Luca, Maestro preparatore -Valentina Usai, Pianoforte - Marcello
Parolini
L’ambientazione nella sala dell’Hotel Lido
Palace –messa gentilmente a disposizione dalla proprietà famiglia D’Amico’- con
le vetrate finemente serigrafate e l’impareggiabile vista sul lago sono di per
sé una scenografia eccellente, ma viene comunque implementata con arredi
suggeriti dallo scenografo Sebastiano Romano che ricreano la temporalità
dell’ambientazione. La regia di Maria Paola de Luca, merita un
plauso per quanto movimentata e per la gestualità ricercata che fanno
dimenticare l’assenza di un vero
palcoscenico teatrale. Dopo la preparazione al pianoforte di
Valentina Usai che si percepisce accurata, alla rappresentazione è Marcello Parolini a sedere al pianoforte;
abituale presenza al festival si
riconferma valido interprete che riesce a trarre ‘l’emozione’ che in Umberto
Giordano è liricamente espressa in un soffio di poesia. Le voci, vincitori e segnalati del Concorso
Lirico internazionale ‘U.Giordano’ di Foggia sono apprezzabili e giustamente
meritevoli di segnalazione. Apre il baritono Matteo Suk con temperamento forte a presagire gli
avvenimenti; vibrante e ricco di partecipazione ‘razza leggiadra e rea…è l’ora
della morte’ mantiene forza interpretativa che sottolinea il timbro scuro e le
belle modulazioni. Bianca Elena Margean è il soprano che
interpreta Maddalena di Coigny con buona linea di canto e con accenti di
liricità drammatica ‘la mamma morta, mi hanno alla porta della stanza
mia’:buona presenza e coloristica interessante. Il ruolo del titolo Andrea Chenier è affidato al giovane tenore
Alessandro Moccia, che presenta voce possente nei vari registri con particolare
accentazione negli acuti fermi e prolungati; interpreta un Chenier più battagliero
che poeta, ma ben rende nei vari duetti, vera chicca dell’opera. ‘Son la vecchia Madelon’ e velata di nero si
ripresenta Maria Rosaria Daloise dopo il ruolo di Berci: mezzosoprano con un
bel colore oltre l’ambrato, tiene bene anche nei toni alti. Il baritono Massimiliano Guerrieri veste i
panni di Roucher e seppur con poche battute di canto, tratteggia
il personaggio compiutamente offrendo anche un timbro caldo e scuro con
fermezza e partecipazione. Con qualche dolce rimando pucciniano e
l’impeto giovanile si è realizzata una bella produzione. La Musica vince sempre
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