Wednesday, November 6, 2019

Ernani - Teatro Coccia di Novara

Credi foto FINOTTI.

Renzo Bellardone
Dopo quasi 100 anni al Coccia di Novara torna Ernani di Giuseppe Verdi e spopola con ripetuti applausi a scena aperta !!!  Si narra di una donna Elvira e tre innamorati che si contendono il suo amore: Carlo, Silva ed Ernani; come nelle migliori opere la situazione è molto ingarbugliata ed amore, odio, vendetta e morte anche in questo caso si coniugano sulle  imponenti note verdiane! 

ERNANI – Teatro Coccia Novara inaugurazione 18 novembre 2019 Dramma lirico in quattro atti di Giuseppe Verdi Libretto di Francesco Maria Piave Direttore Matteo Beltrami Regia Pier Francesco Maestrini Scene e costumi Francesco Zito Orchestra Fondazione Teatro Coccia in collaborazione con il Conservatorio “G. Cantelli” Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi Maestro del coro Dario Grandini Nuovo Allestimento del Teatro Coccia, recupero storico dell’allestimento del Teatro Massimo di Palermo Coproduzione Fondazione Teatro Coccia con Teatro Verdi di Pisa Ernani MIGRAN AGADZHANYAN Elvira ALEXANDRA ZABALA Carlo ENKHBAT AMARTUVSHIN Silva SIMON ORFILA Don Riccardo DIDIER PIERI Giovanna MARTA CALCATERRA. Il Coccia riapre le porte alla nuova stagione, inaugurando con Ernani, recuperando l’allestimento storico in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo  ed il Verdi di Pisa. L’idea di Ernani pare sia stata parecchio in gestazione ed alla fine ha trovato la luce con un cast davvero ecellente. Il direttore Matteo Beltrami è evidentemente attratto da questo compito che assapora attimo per attimo con una sorta di dedizione religiosa; con la bacchetta vive ogni nota, infondendo entusiasmo al palco ed  all’orchestra della Fondazione Teatro Coccia in collaborazione con il Conservatorio G.Cantelli. Dopo il preludio e l’introduzione è subito la volta del coro sinfonico di Milano  ‘Giuseppe Verdi’ che soprattutto nella versione maschile è prepotentemente determinante per questa opera e con  Evviva Beviamo! si impone superbamente, con un plauso a Jacopo Facchini, suo direttore che li conduce fino al conclusivo Oh, come felici gioiscon gli sposi!. Trattandosi di allestimento storico non si attendono ovviamente guizzi di contemporaneità, anzi si evidenzia la meticolosa attenzione alle annotazioni di Verdi e la ricerca di puntualità e  fedeltà. La regia di Pier Francesco Maestrini si snoda pertando con qualche staticità, come consuetudine anni fa; i sontuosi costumi e le scene architettoniche sono create da Francesco Zito e le luci; che privilegiano sovente il buio proprio a caratterizzare la cupezza della vicenda, sono disegnate da Bruno CiulliErnani appare subito in scena con il coro e dopo il recitativo propone immediatamente la cavatina Come rugiada al cespite  ed il bel colore in aggiunta a fermezza interpretativa ed ampiezza vocale  l’interprete   Migran Agadzhanyan  piace anche per la cura della parola chiara e perfettamente comprensibile. Alexandra Zabala ha accettato di sostituire il soprano Courtney Mills ed è risultata ottimamente nel ruolo espresso altresì con voce altamente duttile che scorre su raffinate sete così come accorata ed appassionata spazia dai toni più bassi alle vette degli acuti; si esprime grazie ad una robusta tecnica e lunga esperienza. Man mano che la narrazione procede è sempre più emozionante e commovente Ernani!  Ernani involamiEnkhbat Amartuvshin, già apprezzato al Coccia e poi in Arena nel ruolo di Nabucco, veste qui i panni di Carlo sfoderando i bei toni baritonali colorati e timbrati che imprimono possanza al ruolo espresso con forte partecipazione e coinvolgimento. Nel duetto con Elvira Da quel dì che t'ho veduta prorompe pura emozione. Al finale dell’atto primo compare il vecchio Silva interpretato dall’affermato basso Simon Orfila il quale porge il canto dapprima con cuore passionale amalgamato con colori bruniti e sfumature ambrate, per giungere poi ai toni dell’odio e della vendetta. Sicuramente ricco di larga esperienza  si propone con autorevolezza e credibilità. Seppur con ruoli minori apprezzabili Didier Pieri in Don Riccardo e Marta Calcaterra in Giovanna. L’opera è veramente tutta facilmente ascoltabile, ma Verdi eccelle nel canto a più voci O sommo Carlo, Ad Augusta e nel più celebre Si ridesti il Leon di Castiglia. Come sempre un plauso alla Direzione ed alle maestranze del Teatro Coccia per l’importante lavoro di ricerca, promozione e realizzazione. La Musica vince sempre.

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