Foto: Teatro Regio di Torino
Renzo Bellardone
Per una volta,
mi sia concesso un ricordo dell’infanzia; abitavo in un casa singola contornata
da prati e alberi e non si usava andare in città per assistere alle opere
liriche, ma mio nonno che ne era appassionato le ascoltava alla radio e mio
papà aveva dei 33 giri con alcune opere intere ed altri con romanze celebri:
qui ho scoperto “I pescatori di Perle”… Je
crois entendre encore nell’interpretazione mi pare di ricordare di
Beniamino Gigli oltre alla bellissima romanza di Leila. La poco rappresentata
opera giovanile di Bizet inaugura la stagione del Regio di Torino 2019/2020
ottima scelta!
I PESCATORI DI
PERLE – Teatro Regio Torino 20 ottobre 2019 (Les Pêcheurs de perles)
Personaggi Interpreti Leïla: Hasmik
Torosyan, Nadir: Kévin Amiel, Zurga: Fabio Maria Capitanucci, Nourabad: Ugo Guagliardo. Direttore
d’orchestra: Ryan McAdams. Regia, scene,
costumi, coreografia e luci Julien Lubek e Cécile Roussat. Direttore dell’allestimento
Pier Giovanni Bormida, Maestro del coro Andrea Secchi Orchestra e Coro
Teatro Regio Torino Nuovo allestimento Teatro Regio Torino. La scelta di
inaugurare la stagione con un’opera poco rappresentata è sicuramente pregevole,
anche se negli ultimi tempi fortunatamente pare che l’opera giovanile di Bizet riscuota
maggior interesse che non in precedenza. Il libretto è abbastanza fragile e
quindi anche la storia, ma la bellezza unica della musica composta da Bizet prima
ancora di aver compiuto i 25 anni, salva veramente libretto e storia! Le varie
romanze, le parti del coro sono commoventi e la musica penetra nel più profondo
recesso del cuore: Ryan Mc Adams
dirige con sicurezza una partitura già frequentata ed in questo caso all’ultima rappresentazione;
la sua direzione esprime buon piglio e ricercatezza di espressione dopo attenta
ricerca di timbricità e liricità soffuse o prorompenti che ingemmano la
scrittura. Venendo alle
voci direi che pur senza la luminosità di Sirio o Antares sono ascoltabili con
piacere. Nourabad viene interpretato dal basso Ugo Guagliardo che ben entra nel ruolo connotandolo anche con il
tono ed il timbro. Zurga è cantato dal baritono Fabio Maria Capitanucci reduce da una recente indisposizione, ma
cio’ nonostante acquista fermezza di emissione e temperamento. Kévin Amiel interpreta Nadir con voce
omogenea seppur con qualche fatica sul fraseggio compensata dal buon volume.
Leïla è interpretata da una dolce Hasmik
Torosyan, soprano armeno, che porge il suo canto e la sua meravigliosa
romanza Oh Dieu Brahma con sensualità
particolare e morbidezze che arricchiscono notevolmente il personaggio. Il coro
diretto da Andrea Secchi è sempre superlativo e talvolta, come in
questo caso, supplisce e maschera a certe semplicità realizzative quali la regia,
scene, costumi, coreografia e luci di Julien
Lubek e Cécile Roussat. E’ chiara l’intenzione favolistica della
realizzazione, ma purtroppo ne risulta una infantilizzazione del tutto. La
scena è rappresentata da una roccia lucida con barbaglio di brillantini
natalizi al bordo, a delimitare la spiaggia dal mare in un tutt’uno dove
ballerini ed interpreti (il più delle volte in ombra) danzavano e camminavano
sulle acque. Non contemporanea e ormai desueta l’incorniciatura arabeggiante
della scena ed un po’ eccessivi i cambi luci dai colori troppo intensi come
l’improvvisa apparizione di un bel
fragola acceso. I costumi sono colorati e gradevoli e le scene d’insieme fanno si che il popolo
diventi parte integrante della scena. E’ vero che ‘Opera’ è tutto l’insieme
delle varie arti dello spettacolo, ma in questo caso preferisco rilevare il
maggior merito alla musica ed al canto. La Musica vince
sempre.
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