Foto:Elena Mosuc - Brescia & Amisano |
Renzo Bellardone
LUISA MILLER : STREPITOSO SUCCESSO SCALIGERO. Fin dall'ouverture si intuisce cosa si va a sentire: la direzione di Noseda e la vaglia dei professori d'orchestra attanagliano lo spettatore alla sedia fino alla fine della stessa, che esplode con il primo applauso liberatorio. La storia è nota e l'ambientazione è classica con la foresta onirica ed un letto centrale teatro di tutta la vicenda. La regia di Mario Martone ha qualche spunto interessante con i buoni colpi di luce di Pasquale Mari e le scene essenziali di Sergio Tramonti; Ursula Patzak firma i costumi collocabili nei primi del novecento che dando leggerezza all'insieme.
Gesto maturo, ampio e descrittivo quello del M° Gianandrea Noseda che come sempre va alla ricerca attenta, raggiungendola, della migliore interpretazione possibile, restando fedele alle emozioni che (in questo caso) Giuseppe Verdi ha lasciato nella sua composizione. Al suo debutto
scaligero nella direzione d'opera, dopo aver calcato il podio dei più prestigiosi teatri d'opera del mondo, è stato impeccabile e giustamente acclamato.
Il cast è stato scelto tra le migliori voci nel repertorio, anche nel caso di Marcelo Alvarez ancorche abbia sostenuto solo il primo atto, accusando difficoltà; infatti a causa di una indisposizione per ii secondo atto ha lasciato il ruolo all'ottimo Piero Pretti recentemente già apprezzato nel 'duca di Mantova' al Regio di Torino. Voce giovanile e ben modulata estasia negli assolo e nei duetti Il Conte Valter è interpretato da Vitalij Kowaljow che con toni imperiosi e voce ferma e calda, è apprezzato nel ruolo, così come Kwaangghul Youn nella parte di un Wurm claudicante, ma convincente anche in virtù dei toni ambrati e scuri emessi. Sostenuti con efficacia e caparbietà sono i ruoli di Laura per la voce di Valeria Tornatore, mentre Un contadino è affidato al giovane
Jihan Shin. Dismessi i consueti stivaloni ed armature in cui è costretta dai ruoli en travesti, Daniela Barcellona entra in scena con una ventata di femminilità prorompente esaltata da un abito fasciante e si impone sulla scena quale 'consumata attrice' e voce dai colori più variegati e timbricamente ricca. Luisa, ovvero il ruolo del titolo , è affidato al soprano Elena Mosuc che piace nei pianissimi così come attrae negli acuti. L'eccellenza del cast culmina con la presenza di Leo Nucci: immutata tempra vocale da cantante di lungo corso e voce che nel tempo resta profonda, ferma e comunicativa. Il Coro, presenza dominante, è come al solito all'altezza del compito, grazie anche all'accurata preparazione del M° Bruno Casoni. La Musica vince sempre.
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