Il capolavoro di Britten si riafferma capolavoro grazie a
tutti i componenti messi in atto nella produzione scaligera: la regia di
Richard Jones, che si ricorda già per la straordinarietà della realizzazione di
Ledi Makbet di Šostakovic, qui esalta la narrazione servendosi
dell'essenzialità intrisa di tutte le sfaccettature dei sentimenti individuali
e collettivi. Il dramma di Grimes vissuto intimamente è specularmente ribaltato
e riflesso nelle opinioni del borgo moralista che giudica senza accettare
giudizi e che isola le non omologazioni. L'utilizzo scenico di boxes
diversamente significativi di Stewart Laing che ha disegnato anche i costumi,
unito ai movimenti coreogafici di Sarah Fahie che coinvolgono anche il sempre
apprezzato coro diretto da Bruno Casoni, oltre alle sapienti luci di Mimi
Jordan Sherin catapultano lo spettatore in un mondo che sembra ormai passato,
ma che vittima di pregiudizio troppe volte condiziona ancora le nostre società.
In scena uccelli silenziosi che osservano ed incombono minacciosi, simili ad
avvoltoi, anche se gabbiani. John Graham-Hall, già apprezzato in Death in
Venice ha reso un Peter Grimes memorabile, toccante in ogni intimo e pubblico
duello fino alla fine quando l'onda che ritorna a bagnare la riva non lo
restituisce al borgo ed ai suoi tormenti. Il personaggio di Ellen è affidato
alla superba interpretazione di Susan Gritton, mentre l'altro personaggio che per
certi versi protegge Grimes, ovvero il Capitano Balstrode è Christopher Purves,
vivo e reale fino all'istigazione. In estrema sintesi ogni interprete sul palco
ha dato il meglio che ci si poteva attendere ed ognuno è degno di
apprezzamenti. La sorpresa di Robin Ticciati è stata una gradevolissima
sorpresa!!! Nel panorama delle giovani direzioni si incontra in Ticciati quel
plus che segna la differenza in positivo e significativamente rimarcabile. Ha
vissuto con il palco ed il golfo mistico un simbiotico momento poetico. I
celebri e meravigliosi intermezzi hanno immerso il pubblico tra i flutti
tormentati di una natura che travolge e sconvolge senza cancellare l'immoralità
di chi giudica..... Le note hanno affrescato simbolismi di giochi tormentati e
di identità burrascose, oscurando con ombre e tinte grigie anche i
coloratissimi costumi di scena. Opera indimenticabile che ancora una volta fa
dire che la Musica vince sempre.
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