Foto: Brescia&Amisano - Teatro alla Scala Milano
Massimo Viazzo
Ci troviamo in un locale
anni ’20 alla moda. Si
mangia, si bene, si chiacchiera. La gente va e viene mentre attorno ad un
tavolo avvengono le filosofiche e moraleggianti dissertazioni che sono state
confezionate dal Cadinale Pamphilij per il libretto de Il Trionfo del Tempo e del Disinganno. Si tratta di uno
straordinario oratorio profano del primo Haendel, musica bellissima che Haendel
stesso recupererà in seguito in altri lavori. L’allestimento curato da Jurgen
Flimm (già visto a Zurigo e a Berlino) è assolutamente lineare. C’è già tutto
nel libretto senza bisogno di sovrapposizioni psicanalitiche e quant’altro.
Certo, in questo lavoro non c’è una vicenda da raccontare, e le diatribe tra i
quattro personaggi non hanno un grandissimo sviluppo drammatico. Il peso della
riuscita dello spettacolo, quindi, è tutto sulle spalle del cast musicale,
cantanti, orchestra e direttore. Sara Mingardo, che interpretava il Disinganno, ha dominato in palcoscenico
con la sua voce vellutata, ricca di sfumature, emozionante e sicurissima. Gli
unici applausi a scena aperta dopo un paio di arie se li è meritati tutti. Martina
Jankova ha donato il suo timbro cristallino alla Bellezza resa con nitidezza, anche a se volte il soprano ceco è
parso un po’ freddino nella definizione della linea musicale. Più appassionata
Lucia Cirillo, un Piacere intrigante
e convincente. Leonardo Cortellazzi ha interpretato in modo sfaccettato il Tempo, e si è fatto preferire
soprattutto nei recitativi, ben timbrati e di giusto accento. Per la prima volta
si cimentava, infine, l’Orchestra Barocca del Teatro alla Scala, istruita
dall’espertissimo Diego Fasolis, prima realizzazione di futuri impegni
cadenzati annualmente con questo magnifico repertorio settecetesco. Un’idea coraggiosa
del direttore artistico Alexander Pereira che ha già avuto molti apprezzamenti
da parte degli appassionati e degli addetti ai lavori e che ha trovato gli orchestrali
entusiasti di provare questa nuova e stimolante esperienza musicale
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