Foto: Teatro Coccia di Novara
Renzo Bellardone
La trilogia
Mozartiana con i libretti di Lorenzo da Ponte è veramente molto rappresentata,
anche per la facilità all’ascolto e per il riamato riascolto. Certo è, che come
per tutte le opere molto rappresentate, diventa difficile mantenere classicità
ed innovazione al tempo stesso. Nel caso dell’edizione di cui vado a raccontare
anche il cast di tutto rispetto ha giovato alla riuscita! La
splendida ouverture riconduce l’animo al divertissement operistico e la
direzione della giovane Erina Yashima
appare
subito vivace e briosa grazie all’impeto impresso ed al gesto chiaro ed
efficace, che ben si attaglia al sorriso costante della direttrice, in simbiosi
con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini, cui va un plauso sincero ed in
particolare a Maria Silvana Pavan, maestro al clavicembalo. Simone del Savio, protagonista di Figaro appare molto
‘comodo’ nel ruolo che risolve con caratterizzazioni attoriali ed un bel timbro
vocale esposto con esuberante facilità. La storia è cosa nota e forse per
questo Giorgio Ferrara, con la regia ripresa da Patrizia
Frini ha
scelto di non estrinsecare molto movimento, forse anche per lasciare spazio al
canto. Le scene classiche di Dante
Ferretti e Francesca
Lo Schiavo con grande sipario
alzato dipinto, raggiungono il momento
clou con i due troni dorati illuminati con gran risalto dell’oro e dei costumi
particolari e di gran rilievo creati da Maurizio
Galante. Il
Coro di San
Gregorio Magno è
ormai avvezzo alle produzioni operistiche ed è valido punto di rilevanza nel
complesso della realizzazione.
Il Conte di Almaviva è Vittorio Prato, baritono
affermato nei più importanti teatri d’opera del mondo; ha studiato anche con Luciano Pavarotti ed oggi
La Stampa dice di lui “L’Opera può essere sexy”, in virtù anche del fato che è testimonial di
Missoni. Venendo al ruolo di Conte d’Almaviva lo ha interpretato con nobile
piglio, emissione sicura e bel fraseggio
che affascina. La Contessa di Almaviva incontra Francesca Sassu anch’essa interprete affermata che infonde un
carattere fermo al personaggio espresso con voce interessante e bel colore. Lucrezia
Drei, è la dolce, ma non
troppo, Susanna che rappresenta con limpida estensione di voce, con brillantezza e facilità negli acuti
resi con fermezza e squillanti. Cherubino, ovvero Aurora
Faggioli è abbigliato in modo
un po’ circense e questo tratteggia il personaggio un po’ al di fuori di quanto
risulta dalla scrittura di Mozart e di Da Ponte; in ogni caso le agilità
fisiche e vocali manifestano esuberanza ed allegrezza. Isabel
de Paoli interpreta Marcellina
in coppia con Bartolo, Ion Stancu ed entrambi risultano gradevoli, come Jorge Juan Morata in don Basilio. Leonora Tess è la scattante Barbarina, che disegna con voce decisa
e facile agli acuti; Riccardo Benlodi
è interessante caratterista e bella voce
in Don Curzio. Jonathan Kim
chiude la carrellata degli interpreti con il personaggio del giardiniere
Antonio. La
Musica vince sempre.
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.