Renzo Bellardone
Dopo averla vista
ed ascoltata diverse volte in teatro, qualche anno fa a Baveno ho avuto la
fortuna di incontrare e conoscere Gemma Bertagnolli. Quando le ho parlato la
prima volta, sono stato immediatamente colpito dall’enorme sensibilità, vasta
cultura e disarmante disponibile semplicità. L’ho poi ancora ascoltata
in varie occasioni dal vivo e ad ogni incontro provavo l’emozione di trovarmi
dinnanzi ad una persona speciale. Quest’anno all’edizione del Baveno Festival
ho avuto più occasioni di incontrarla, parlarle
e vederla al lavoro…e poi tra un sorriso ed una gentilezza, abbiamo
pensato ad una intervista: eccola!
Carissima Gemma, ormai da anni sei un punto fermo per
l’Umberto Giordano Baveno Festival, dove fai master class, prepari spettacoli e
tu stessa ti proponi in concerto. Dopo aver girato tutto il mondo, essere stata
ospite di imperatori, come ti senti
quando giungi sulle rive del Lago Maggiore?
Baveno è stato per
me un luogo di bellezza, di amicizia, di laboratorio ed io al Festival sono stata una degli ospiti più assidui e
quando torno a Baveno è come ritornare a casa. Per me questo luogo è diventato
una Patria: mi mancherà , l’ho amato tanto, ma se io perdo Baveno perdo una
patria, se Baveno perde il Festival perde una cifra enorme che la definisce e
la fa rimbalzare nel mondo. Anche grazie al nome dei suoi ospiti ed ai suoi
progetti, il nome di Baveno è stato
lanciato ben oltre i suoi confini. In questo caso non parlerei di cultura
(parola abusata come “amore” ), ma di civiltà, che non deve essere per forza un
affare, per essere necessaria. Credo invece
indispensabile creare l’habitat
perché i bambini crescano sani,
intelligenti, che si confrontino e che gli adulti abbiano punti di riferimento
e luoghi di aggregazione che sopperiscano all’isolamento cui costringe la nuova
tecnologia.
Come accennavo, hai cantato nei luoghi più prestigiosi
del mondo, con i colleghi più affermati ed i più importanti direttori d’orchestra, ma sei
rimasta una persona semplicissima che fa del suo sorriso il biglietto di
presentazione
Si ho cantato
veramente in mezzo mondo ed ho conosciuto posti dove la civiltà è esaltata ed
altri dove è dimenticata e la “barbarie” cui si va incontro è proprio questa.
Una volta per tutte dico che in questo momento storico credo non esistano più il fronte della destra e
della sinistra, ma il fronte della barbarie e quello della civiltà, tenendo ben presente che se la barbarie produce guerra, la civiltà produce pace! E non ho dubbi. Sono
stufa di sentire parlare di logiche di destra o di sinistra: sono tutti teatri
miserabili. L’uomo nasce per essere sempre più libero, più bello, più evoluto e
non sempre più ricco! Non è questo lo scopo! Invece molte delle scelte di oggi
seguono logiche di denaro e non di evoluzione.
Per considerare
invece il tuo accenno alla semplicità, penso che all’interno di un gruppo civile
ognuno fa quello che sa fare; non è che
chi canta è più vicino agli dei, e non è proprio mai il caso di “tirarsela”.
Gemma sei diventata interprete di riferimento per molti
ruoli, affermandoti fin da inizio carriera quale interprete mozartiana
Ho la fortuna di
aver cantato talmente tanta musica di Mozart –sacra, opere, cantate, mottetti-
che mi sembra di conoscerlo intimamente ed ogni tanto gli parlo e gli chiedo il permesso prima di cantare le sue
composizioni. Ho conosciuto l’anima, a forza di cantare le sue note. Il
sentimento della sua musica mi travolge:
“Quando penserete a me che sono morto e verserete una lacrima sul mio ricordo
io soffierò il cielo sopra di voi” e quando cantando il suo Lied
“Abendempfindung” arrivo a questo punto, ogni volta piango.
Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, tu devi avere
un’anima molto luminosa ed eloquente e quando canti, credo che la tua anima si ravvivi ancor più
Soprattutto quando
si entra in contatto con anime di persone che non ci sono più e la musica crea
questo grande collegamento luminoso attraverso i secoli….
E questa luminosità
credimi, si sente anche ascoltandoti in CD; a proposito, ma quanti cd hai
inciso?
Ti ringrazio per
questo tuo sentire la luce dell’entusiasmo anche attraverso l’ascolto dei CD.
Quanti sono? Decine e decine….
Sia come artista che come donna dai l’impressione di
cercare e forse riuscire a vivere ogni attimo con l’intensità dell’unicità
irrepetibile e questo ti rende speciale
Hai proprio colto
la chiave della mia vita….Si è così; tutti portiamo sulle spalle un passato
pesante e nel mio caso è fatto anche del pensiero di Bach, di Monteverdi o di
Socrate e Platone…, ma dobbiamo vivere come se avessimo un futuro infinito o
solo più un minuto !
Per tornare ancora al Baveno Festival 2014, dopo aver molto
ben preparato gli allievi per l’intermezzo “la Vedova Ingegnosa ” di
Selliti hai proposto un concerto jazz su
musiche in larga parte del 600 (tra l’altro hai scritto delle bellissime note
per il libro di sala)
Si, “la Vedova Ingegnosa ”
è stata una bella e riuscita realizzazione e sono particolarmente contenta che
questo sia avvenuto a Baveno che è un posto
speciale, fosse anche solo per l’emozione che provavo ogni mattina aprendo la
finestra…Circa il concerto
allo Stabilimento Minerario è stato il risultato di una grande ricerca di quel
fil rouge che collega la musica di tutti i tempi.
Quali sono i tuoi progetti immediati ?
A breve sarò a
Dubronvik a cantare un’opera di Scarlatti e pensa che questo mio ruolo era stato scritto per Farinelli;
questa volta porto due pesanti giganti :Scarlatti e Farinelli. Dopo sarò
all’Aquila per incidere un Cd con “Gli Archi del Cherubino” un progetto nato
nel 2007 da un’idea della mia amica Judith Hamza: sono ragazzi speciali che suonano da quando son bambini
e non dimentichiamo, sopra le macerie, anche se non per questo vanno ascoltati,
ma per la loro bravura. Dopo, parto per il Giappone dove farò concerti per gli
Imperatori.
Ed ora prima di lasciarti al tuo lavoro mi racconti del tuo ‘buen retiro’ quando riesci ad avere un raro attimo tuo?
Venezia: la mia
casa di Canareggio dove mi rifugio e mi sento “riparata” . Qui la mia anima,
dopo aver lasciato brandelli dappertutto, si riaggiusta, si ricompone, si ripara pronta
a ripartire per nuove ricerche, nuovi cimenti, nuove sensazioni.
Grazie Gemma per la gentilezza che mi hai riservato e ti confesso di sentirmi molto
onorato e gratificato dal conoscere una persona speciale, quale tu sei.. Ti auguro
un sacco di buona fortuna con un sentitissimo :
in bocca al lupo !
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