Foto: Ramella&Giannese - Teatro Regio di Torino
Renzo Bellardone
‘Uno più bravo dell’altro’: è
questo il commento che spontaneo sorge dopo aver assistito con vivace
interesse, seppur per l’ennesima volta a questa messa in scena di Barbiere. Vogliamo provare a considerare
uno ad uno gli artefici di un successo conclamato? Partiamo dal fatto che
applausi a scena aperta e lunghissimi al finale hanno veramente decretato
l’ottima riuscita dello spettacolo, per conto mio ‘Barbiere’ di riferimento! Il primo ‘bravo’ va a
Gioacchino Rossini che ha composto un’opera che a tutt’oggi risulta la più
proposta nel mondo e che certamente è una delle più amate ed a buona ragione! La regia frizzante di Vittorio
Borrelli non accusa assolutamente ‘gli anni’ anche per le continue
innovazioni e gags introdotte; le scene di Claudia Boasso sono classiche
ed efficaci e semplici da gestire. I costumi di Luisa Spinatelli e le
luci di Andrea Anfossi completano armoniosamente l’allestimento. L’ottimo coro diretto da Claudio Fenoglio è composto
da elementi di comprovata bravura, al top nel panorama italiano. La scena si apre con
l’entrata a piglio deciso di Fiorello, interpretato dall’ accattivante
baritono Lorenzo Battagion con
sicura prestazione attoriale e calda
voce dal timbro scuro ben modulato e ricco di cromatismi. Il Conte d’Almaviva (un uomo
dai mille travestimenti) è qui Antonino Siragusa che ad ogni ascolto
offre una interpretazione sempre migliore e seducente; voce sicura ed omogenea
nella linea di canto, facile negli acuti rallegrati da spiritose movenze ed
ammiccamenti. La sua innamorata Rosina è
Chiara Amarù, già apprezzata nel ruolo nella originale edizione pesarese
del 2014; voce interessante dai bei colori con riflessi ramati e sicurezza
vocale ed attoriale nell’affrontare il ruolo. Don Basilio trova in Nicola
Ulivieri il valido interprete che con voce possente e buona pratica di
palcoscenico delinea il personaggio con tratti definiti. Marco Filippo Romano interpreta
simpaticamente il brontolone Don Bartolo
con la vis comica appropriata per coinvolgere il pubblico cui offre possente
vocalità brunita e ben timbrata, con la semplicità del ‘sicuro’. Lavinia Bini interpreta il ruolo di Berta avvalorando il
personaggio: bella voce e grande carica umoristica ottiene il meritato riconoscimento del
pubblico come Antonio Sarasso il mimo che con lentezze ed irrigidimenti
assonnati tratteggia in modo impareggiabile il ruolo di Ambrogio. Interessante Franco
Rizzo, un uffiziale. Figaro il barbiere trova in Roberto
De Candia un interprete d’eccezione sia per caratura vocale che per abilità
interpretativa; risulta coinvolgente in
ogni momento della narrazione che
conduce con sicurezza vocale e divertita quanto divertente interpretazione. La direzione merita un
plauso particolare in quanto il giovane e brillante Gianpaolo Bisanti ha
saputo cogliere le sfumature intrinseche della partitura ed attraverso queste
vivere in amalgama con l’ottima orchestra ed il palco. Vivace, ma attendo ha
offerto una pregevolmente accurata, quindi apprezzata, versione di Barbiere. Un plauso complessivo
ancora, a questa spumeggiante realizzazione. La Musica vince sempre.
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