Foto: Edoardo Piva
Renzo Bellardone
Il teatro è
sempre scoperta, emozione, cultura e crescita interiore! Questo Regio di Torino
sofferente e dilaniato da problematiche amministrative riesce comunque ad
esprimere qualità elevata, come nella produzione di Giara e Cavalleria Rusticana: insolito, quanto apprezzabile dittico
realizzato ed interpretato in modo egregio.
LA GIARA: è come trovarsi in un film muto dove
bastano le immagini coloratissime dei costumi ideati da Veronica Cornacchini
e dallo stesso Roberto Zappalà ideatore, regista coreografo della danza
contemporanea ispirata alla Giara di Pirandello; dicevamo di un film muto in
quanto le parole non servono per visualizzare l’idea della giara quale grande
contenitore dai colori argillosi dai riflessi ramati che nel suo ventre
contiene una società maschilista che non considera l’altra faccia del mondo
ovvero il femminile: in scena undici danzatori uomini senza una donna. Eppure
raccontano delle turbe intime fino ad una spettacolare pioggia finale di olive
a rappresentare l’arrivo della vita, la nascita ! Rappresentazione sicuramente
non facile dove è difficile reperire gli elementi ed i simbolismi che
l’ideatore ha voluto inserire, ciò nonostante è uno spettacolo coinvolgente che
sa attrarre ed emozionare. La musica di
Alfredo Casella è a tratti dolce e poi quasi irruente come è tonale ed a tratti
atonale con impervie altezze e nascoste profondità. La direzione è affidata ad
Andrea Battistoni (conosciuto anni fa quando vinse l’ultima Masterclass del Maestro Gianandrea Noseda allo Stresa Festival e ritrovato poi
sul podio di altri festivals e Teatri). All’improvviso da retro palco una
canzone dialettale cantata da Marco Berti che dona un tocco ulteriore di
sicilianità poetica.
CAVALLERIA
RUSTICANA
Classica regia di Gabriele Lavia con i
tipici elementi della processione con statue di santi; innovativa invece l’ambientazione
in terra siciliana coperta da lava, ora incandescente ora sedimentata; interessante i
soli gradini sovrastati da lava a simboleggiare l’ingresso in chiesa. Mi
soffermerei immediatamente sulla entusiasta direzione di Andrea Battistoni
grandemente cresciuto in sensibilità e coinvolgimento con uno scavo
interessante: maestosamente impetuoso e
sensibilmente dolce, con compiutezza direzionale segna i vari tratti della
narrazione verista che con il capolavoro di Mascagni raggiunge vette di
bellezza suprema, direi celestiale. Con parole molto semplici posso dire che
Cavalleria è proprio una bella opera che arriva fino alle corde più intime
scatenando incontenibile emozione. Marco Berti è il tenore che con veemenza
interpreta Turiddu , rivale di Compare Alfio interpretato da Gëzim Myshketa alla
quarta rappresentazione continuativa: ciò
nonostante riesce a tradurre con buon livello vocale le intenzioni della
scrittura. Michela Bregantin è appropriata mamma Lucia …Voi lo sapete, o mamma… che rende con
tutto il sentimento materno possibile e con la sofferenza della madre che deve
ammettere gli errori del figlio pur tuttavia amato. Clarissa Leonardi
seppure nel breve ruolo di Lola è da ritenere interessante sia attorialmente
che vocalmente. La star indubbia è Sonia Ganassi, l’affermato mezzosoprano che interpreta
Santuzza. Mascagni in Cavalleria è raffinato affrescatore e delicato poeta
musicale e Ganassi sa cogliere tutta la drammaticità del ruolo “ah l’amai…”che rende fino ad
emozionare inevitabilmente: accorata e sofferente affronta gli acuti con
sicurezza ed ancor più sa modulare la voce per imprimere passionalità e dolore. In Cavalleria il Coro è ruolo determinante ed
il Coro del Regio con la direzione di Andrea Secchi è stellare e prepotentemente
ai massimi livelli: gli artisti del coro riescono a creare atmosfere di totale
coinvolgimento partecipativo ed emotivo, strappando applausi ad ogni intervento. Oserei dire che il Coro
del Regio si supera ad ogni produzione aumentando l’unione del grande respiro
che congiunge tutti gli elementi musicali della partitura. A creare immaginifiche
sensazioni , la luna che sparisce all’inizio d’opera per riapparire al tragico
urlo …Hanno ammazzato compare Turiddu !
Agendo inesorabilmente sui sentimenti, La Musica vince sempre.
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