Foto: Lorenzo Di Nozzi |
Renzo Bellardone
Nonostante le doverose limitazioni imposte per fronteggiare
l’emergenza sanitaria, lo Stresa festival, riesce ad offrire al suo
pubblico una notevolissima qualità
dell’offerta e l’accoglienza è di una rilevanza speciale.
Un violino per Beethoven StresaFestival
– Palacongressi 25 agosto 2020. Renaud Capuçon,
violino Kammerorchester Basel. Heinz Holliger, direttore L.V.
BEETHOVEN, Concerto per violino e orchestra op. 61 F. SCHUBERT, Andante in si min. D. 936A (strumentazione di Roland
Moser); Sinfonia n. 7 “Incompiuta” D. 759 Questo concerto
rientra nell’area tematica Beethoven 2.0
Heinz Holliger, il direttore di questo concerto è ritenuto il più grande oboista al mondo e per lui sono state composte e gli sono
state dedicate diverse composizioni ad onorare la sua abilità ed il nuovo
approccio allo strumento, proprio da lui
ideato e che tra i vari docenti può vantarsi di aver studiato con Pierre
Boulez. La grande sensibilità acquisita all’oboe la trasferisce ora nella
direzione d’orchestra, esibendo un bel gesto di grande affiatamento, molto
dolce, quasi paterno. Renaud Capuçon, lo straordinario
solista della serata, a soli 17 anni si
diploma presso il Conservatorio di Parigi ottenendo poi una lunga serie di
premi e riconoscimenti; diverrà primo violino dell'Orchestra Giovanile Europea
e poi della Gustav Mahler Jugendorchester, sotto la direzione di Claudio
Abbado. Intrapresa la carriera
di solista e di camerista, ha come partners i più importanti pianisti al mondo.
Una interessante curiosità che lo riguarda è che è stato il protagonista del celebre
filmato che lo riprende mentre suona il suo Guarneri del Gesù tra ai
viaggiatori del Metrò di Parigi,
nell'indifferenza quasi generale. Capucon si
presenta al pubblico stresiano tranquillo e sorridente ed avvalendosi di una
consolidata tecnica, quasi naturalmente e spontaneamente fa cantare il suo
violino con una voce di singolare bellezza e purezza. Il bis, un brano di
Gluck, cattura ed esalta il pubblico che silenziosissimo lo segue fino
all’afflato finale. La seconda parte
prevede Shubert che inizia con rintocchi
che segnano subito gli stadi dell’animo: intimo ed un po’ sofferente prende man
mano vitalità e liricità. La Musica vince
sempre.
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