Thursday, February 13, 2014

Armide di Gluck - Amsterdam

Foto: Monika Ritterhaus / DNO

Con Armide, opera poco rappresentata di Gluck, si è concluso il ciclo di 5 opere di questo compositore che la De Nederlandse Opera ha proposto nel corso di varie stagioni. Barrie Kosky regista australiano e attuale sovrintendente della Komische Oper di Berlino ha concepito un impianto contemporaneo con scene di grande impatto visivo di Katrin Lea Tag. Regieteather nella sua massima espressione che contrastava la magia e la stregoneria con l’amore, la gelosia e la disillusione, temi contenuti nella storia, in un’isola magica sulla quale le forze della natura giocavano un ruolo importante, come la pioggia e l’acqua (con un piccolo lago in fondo alla scena) e lo splendido effetto di una fitta pioggia di petali di rose bianche e rosse.Un tratto assurdo lo davano i figuranti e i coristi, di buon disimpegno vocale, alcuni nudi, altri in abiti moderni di color rosa che camminavano e si muovevano come zombi, cavalieri in armatura, e la presenza di un cavallo in scena, con intenzione di trasmettere emozioni forti, ammirazioni o irritazione verso il pubblico.Sul podio Ivor Bolton ha diretto con sicurezza e stile, nonostante alcuni sfasamenti, una Nederlands Kamerorkest rafforzata con strumenti antichi, con una sezione degli archi ammirevole e omogenea. Il soprano canadese Karina Gauvin, nella sua prima incursione in un’opera di Gluck, ha mostrato carattere in scena trasmettendo le emozioni del personaggio di Armida in modo convincente. Il suo canto colorava ogni frase con un timbro seducente. Il tenore franco-canadense Frédéric Antoun si è distinto come Renaud per voce calda lirica e dizione chiara. Il baritono Andrew Foster Williams ha dato vita ad un violento quanto autoritario mago Hidraot e il mezzosoprano olandese Karin Strobos nel ruolo di Phenice, come pure il soprano Ana Quintans, specialista nel barocco, come Sidonie hanno offerto interpretazioni dal punto di vista vocale e scenico straordinarie.Gluck compose, per il personaggio dell'Odio, arie di gran bellezza e brillantezza, interpretate dignitosamente dall'esperta mezzosoprano Diana Montague. RJ

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