Friday, July 31, 2020

Recensione del CD 'If the night grows darker' del soprano Camille Zamora

Photos by Liron Amsellem

Ramón Jacques 


“If the night grows darker” - “Si la noche se hace oscura” 
Quattro secoli di canzoni spagnole con arrangiamenti di Graciano Tarragó (1892-1973) 
Camille Zamora (Soprano) 
Cem Duruöz (chitarrista) 

Marchio discografico Bright Shiny Things [BSTC-0140, CD] 

Con il titolo bilingue “Si la noche se hace oscura” in spagnolo e “If the night grows darker” in inglese,  (Se la notte si fa buia in italiano) è uscita sul mercato nel mese di maggio 2020 questa registrazione, edita dal marchio discografico Bright Shiny Things, del soprano Camille Zamora, artista statunitense di origine spagnola, e con uno stretto legame con il Messico, dove è cresciuta dividendo il suo tempo tra la nativa Houston e Città del Messico, e che ha dedicato la sua carriera all'interpretazione di diversi generi di canto che spaziano dalla musica barocca, l'opera italiana, tedesca, francese, ceca, russa... così come la musica contemporanea, folcloristica, pop e zarzuela. Questa attraente registrazione contiene una compilation di 19 brani musicali provenienti da diverse regioni spagnole con gli arrangiamenti di Graciano Tarragó (18892-1973) un riconosciuto chitarrista catalano, che si è anche disimpegnato come compositore, concertista, professore di musica, e che ha trascritto per chitarra un gran numero di pezzi di altri autori e di musica antica spagnola. (Tarragó aveva tra i suoi studenti sua figlia la chitarrista Renata Tarragó, la prima moglie chitarrista a registrare El Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo e del soprano Victoria de Los Ángeles.) Questo CD, che in realtà è un viaggio musicale attraverso la Spagna, include tre brani, in prima assoluta, oltre a opere di tre compositori del XVI secolo come Juan del Encina, Cristóbal de Morales e Miguel de Fuenllana, e canzoni tradizionali diverse per origine e temperamento dall' Andalusia, Galizia, Asturie, Isole Canarie, Salamanca, Castiglia, Catalogna, Maiorca, Euskadi, Santander ed Estremadura. L'idea originale e il materiale contenuto in questa registrazione, secondo la stessa Camille, sono nati grazie al caso quando durante un viaggio a Madrid aveva trovato una raccolta di spartiti e manoscritti dimenticati e archiviati in una libreria, alcuni dei quali svegliarono in lei ricordi delle sue origini spagnole, che alla fine hanno contribuito moltissimo alla sua formazione musicale. La particolarità di questi spartiti è che fanno riferimento a Graciano Tarragó, un nome poco noto, che compariva frequentemente negli spartiti dimostrando una sensibilità e una sua visione della Spagna che Tarragó è riuscito a catturare magistralmente in ciascuna delle sue 'opere in miniatura, con melodie cariche di gioia, tristezza e malinconia ', come le ha descritte Camille nel saggio molto ben documentato e completo articolo che accompagna l'album, o come "piccole finestre di emozioni, identità e storie raccontate" La registrazione ha lo straordinario accompagnamento del chitarrista turco Cem Duruöz, che ha capito l'intenzione di Tarragó di elevare lo strumento come fosse  un'altra voce, e ciò con pochi accordi delicati,  e con un modo sottile o gioioso di suonare è stato in grado di creare un ampio e colorito quadro musicale all'interno del quale la voce di Camille veniva naturalmente trasportata. L'album include alcune vecchie canzoni, di melodia e accento rinascimentale, come Ay, triste que vengo (Juan del Encina [1468-1539], Pastorcico, non te aduermas e Si la noche se hace Obscura (entrambi pezzi anonimi del XVI secolo), così come De Antequera sale el Moro (Cristóbal de Morales [1500-1553] e Miguel de Fuenllana [1500-1579]) vivaci poemi che il soprano ha saputo interpretare con gioia ed espressione, così come Duélete de mí, Señora, di Miguel de Fuenllana, che con un'esecuzione piena di calma e tranquillità e finezza nella gestione della voce, da parte dell'interprete, invitano alla riflessione per ricordare ed evocare il passato. Le tre canzoni poco conosciute offerte qui come anteprime mondiali sono quelle allegre: Campanillas de plata (canzone tradizionale di Santander), Seguidillas manchegas (tradizionale della Castiglia) e Redoble (canzone tradizionale dell'Estremadura), che a causa delle sue sfumature folk e musicali, potrebbe essere la musica che ha dato origine ai Corridos mexicanos revolucionarios (la tipica musica messicana del tempo della rivoluzione del 1910) Nella ampia selezione di brani che completano l'album, Camille Zamora, senza rinunciare al suo stile e al suo accento classico, mostra emozione, passione, comprensione e coinvolgimento con i testi e riesce a comunicare gli stati d'animo inerenti a ciascun brano, cantando con un tono chiaro, accento neutro, a volte tradizionale sebbene mai forzato(riferendosi all'accento e alla pronuncia della Spagna) e senza trascurare arabeschi e cante jondo (canto flamenco) in canzoni tradizionali andaluse come: Jaeneras, Playera: Hincarse de rodillas, la jocosa Sevillanas: Todas las mañanitas o nel commovente Arrorró,mi niño, duerme, canzone tradizionale delle Canarie. Più di una canzone porterà ricordi a coloro che ascoltano questo album, specialmente quelli che hanno origine o connessione con la musica folk della Spagna,  come ad esempio Tengo que subir, una canzone tradizionale asturiana; Adiós, meu homiño canzone galiziana; La vi llorando, una canzone tradizionale della Castiglia; o El Rossinyol, una canzone popolare catalana, tra gli altri brani. È importante sottolineare il fatto che solo poche settimane dopo l'uscita, questo album era tra le prime dieci posizioni nella categoria della musica classica negli Stati Uniti, per le vendite, nella classifica compilata dalla prestigiosa rivista americana Billboard.

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