Monday, April 7, 2014

Un’ANTEPRIMA ricca di colori ed avvolgenti sfumature d’autore - Torino, Italia

Foto: Stefano Tempia

Renzo Bellardone

Anteprima. Coro e Orchestra dell'Academia Stefano Tempia. Coro da Camera di Torino.  Trio Arche.  Massimo Marin (violino), Dario Destefano (violoncello), Francesco Cipolletta (pianoforte), Francesca Rotondo (soprano), Filippo Pina Castiglioni (tenore), Dante Muro (basso). Ludwig van Beethoven Concerto in do maggiore per pianoforte, violino, e violoncello op. 56.  Robert Schumann Messa per soli, coro e orchestra op. 147.

Il programma ha previsto il concerto op. 56 di Beethoven che partito con sobria lentezza si è poi acceso di vibranti dialoghi tra orchestra e Trio Archè; pregevole il tocco di Francesco Cipolletta al pianoforte ed assolutamente ricchi di sensibilità i duetti tra questi ed  il violino suonato da Massimo Marin; la voce del il violoncello di Mario Destefano irradia poesia e vigore. L’orchestra è diretta da Guido Maria Guida che con gesto ampio sicuro e chiaramente leggibile ha dato prova di solida esperienza e conoscenza; a suo favore depone anche la scelta del programma che nel secondo tempo prevede una partitura sconosciuta ai più, ma che in crescendo penetra nelle anime e nelle menti. E’ grazie alla moglie Clara ed ai pareri dell’amico Brahms che postuma è stata pubblicata la partitura della Messa per soli, coro ed orchestra op. n. 147 di Robert Shumann.  Dopo il Kyrie di tenera intimità, è esploso il Gloria che  attenuatosi si è tinto di dolcezza nel corpo centrale. Il Credo, per solo coro ha lasciato il passo all’Offertorium per coro e soprano, Francesca Rotondo che ha offerto una lettura molto ispirata e coinvolta. L’Offertorium ha disegnato l’intimo rapporto tra l’offerente e Dio, con sottolineature  dell’organo che discreto ha  acquerellato  il delicato rigo.  Con il Sanctus l’ottimo coro diretto da Dario Tabbia si è asservito all’armoniosità intenzionale della partitura, esaltata dalle voci soliste: il tenore Filippo Pina Castiglioni ha offerto una bella vocalità con chiaro fraseggio, il basso Dante Muro si è avvalso di bei colori bruniti ancorchè luminosi ed soprano Francesca Rotondo ha mantenuto  limpidezza cristallina. L’Agnus Dei per solo coro, permette a questo attraverso tutte le sue potenzialità  e con accenti poetici e ieratici,  di concludere con l’esaltazione della preghiera corale e della forza che si trae dall’unione e dalla comunione di intenti. La Musica vince sempre.

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