Alberto Rosas
La presentazione in concerto
nello splendido teatro Juarez del Don Chisciotte alle nozze di Gamace di
Antonio Salieri è stato uno degli appuntamenti più interessanti dell’ultima
edizione del Festival Internazionale Cervantino
che ogni anno ha luogo a Guanajuato in Messico. Considerata come un’opera buffa inframmezzata
con danze in due atti, basata sull’opera di Cervantes, anche se in modo
superficiale sui capitoli 19 e 21 della seconda parte, dove alcuni personaggi
situazioni differiscono da quelli contenuti nel romanzo. L’opera fu composta
dal compositore italiano Antonio Salieri per il carnevale di Vienna del 1771 e
fu eseguita per la prima volta al Kärntnertortheater della stessa città. Il
libretto è del ballerino e poeta Boccherini, e alla sua creazione partecipò il
celebre ballerino coreografo francese dell’epoca , Jean Georges Noverre che impresse alla partitura una chiara
influenza di stile francese, con larghi passaggi orchestrali di balletto, E
dove uno dei personaggi, precisamente il personaggio di Alfeo, è interpretato
proprio da un ballerino. La partitura è stato
rinvenuta nella Biblioteca di Vienna da parte di Sébastien d'Hérin, clavicembalista e direttore dell’ensemble
francese di música antica Les Noveaux Caracteres, in tema con l’edizione del festival dedicata quest’anno
a Don Chisciotte e a Cervantes. Secondo le indagini dello stesso d'Hérin, durante la preparazione del suo concerto, non
si è trovata prima nessuna interpretazione di quest’opera dopo la sua
creazione, ad eccezione di casi isolati
dell’Ouverture o l’interpretazione pianoforte di alcune arie.Per questo si può
parlare di una premiere moderna dell’opera perduta di Salieri. Orchestralmente si tratta di una partitura
leggera, di passaggi orchestrali gradevoli molto curati, un’opera nello stile
mozartiano, con situazioni comiche e giocose, arie piene di virtuosismo,
duetti, e come già menzionato, lunghi passaggi orchestrali di balletto. Come
dato curioso e contrario allo stile della composizione dell’epoca, Salieri
omise l’uso del flauto traverso o barocco e rinforzò l’orchestra col oboi,
fagotti e corni.
Dal clavicémbalo d'Hérin ha diretto con entusiasmo e veemenza un ensemble molto ben strutturato, compatto, leggero, e molto musicale, particularmente nella sezione degli archi. Inoltre si è conformato con un buon cast di cantanti francesi che hanno reso giustizia ai personaggi e alle loro divertite situazioni, in una attuazione semi scenica e con caratterizzazioni di alcuni personaggi come il cuoco Gnoco che organiza matrimoni, col berretto da chef e un esagerato accento francese Il ruolo di Don Chisciotte è stato interpretato dal barítono Frédéric Caton con voce profonda e potente, e quello di Sancho Panca da Sébastien Droy , un tenore di timbro gradevole e voce chiara. Corrette sono state le sue controparti, con le quali si scatena una rissa durante il matrimonio, e il barítono Ronan Nédélec come Nasone e il cavaliere del bosco, il tenore Jean-François Novelli, interprete incantatore per la sua caratterizzazione di Gnoco. Armoniosi sono stati i duetti tra la Chiterria del soprano Hjördis Thébault e il barítono Guillaume Andrieux, vincitore dell’importante premio francese del 2016 Revelation des Victoires de la musique classique, nel ruolo di Camacho. Molta capacità attoriale e vocale ha mostrato il soprano Caroline Mutel nel personaggio della innamorata Rosina, una interprete molto raffinata, delicata ed elegante, tanto per il suo stare in scena come per la sua interpretazione vocale di gran livello. Infine il soprano Camille Poul ha prestato al personaggio di Lena incanto e grazia , e un canto omogeneo e nítido nel timbro e nell’espressione. Don Chisciotte di Salieri è un’opera che meriterebbe di essere messa in scena con altre opportunità, e un riconoscimento va al festival per la lodevole impresa di aver fatto rivivere quest’opera sconosciuta
fagotti e corni.
Dal clavicémbalo d'Hérin ha diretto con entusiasmo e veemenza un ensemble molto ben strutturato, compatto, leggero, e molto musicale, particularmente nella sezione degli archi. Inoltre si è conformato con un buon cast di cantanti francesi che hanno reso giustizia ai personaggi e alle loro divertite situazioni, in una attuazione semi scenica e con caratterizzazioni di alcuni personaggi come il cuoco Gnoco che organiza matrimoni, col berretto da chef e un esagerato accento francese Il ruolo di Don Chisciotte è stato interpretato dal barítono Frédéric Caton con voce profonda e potente, e quello di Sancho Panca da Sébastien Droy , un tenore di timbro gradevole e voce chiara. Corrette sono state le sue controparti, con le quali si scatena una rissa durante il matrimonio, e il barítono Ronan Nédélec come Nasone e il cavaliere del bosco, il tenore Jean-François Novelli, interprete incantatore per la sua caratterizzazione di Gnoco. Armoniosi sono stati i duetti tra la Chiterria del soprano Hjördis Thébault e il barítono Guillaume Andrieux, vincitore dell’importante premio francese del 2016 Revelation des Victoires de la musique classique, nel ruolo di Camacho. Molta capacità attoriale e vocale ha mostrato il soprano Caroline Mutel nel personaggio della innamorata Rosina, una interprete molto raffinata, delicata ed elegante, tanto per il suo stare in scena come per la sua interpretazione vocale di gran livello. Infine il soprano Camille Poul ha prestato al personaggio di Lena incanto e grazia , e un canto omogeneo e nítido nel timbro e nell’espressione. Don Chisciotte di Salieri è un’opera che meriterebbe di essere messa in scena con altre opportunità, e un riconoscimento va al festival per la lodevole impresa di aver fatto rivivere quest’opera sconosciuta
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