Monday, August 20, 2018

Recital di Olga Peretyatko - Palau de la Musica Catalana di Barcelona


Foto: A Bofill

Ramón Jacques

Un recital accompagnato al pianoforte, in cui si sono affrontati stili e repertori differenti è stato quello offerto dal soprano russo Olga Peretyatko al Palau de la Musica Catalana di Barcelona, l’emblematica e pittoresca sala da concerti della città. Chi assiste per la prima volta in questo luogo ad uno spettacolo resta meravigliato dalla sua architettura, decorato con vetrate,  con colonne con mosaici. La vicinanza tra pubblico e artisti e la buona acustica genera un certo senso di intimità come per questo evento. La nota interprete ha iniziato con una serie di  Melodie di G. Faurè come: Les roses d’IsphahanClair de lune y Après un rêve, seguite da una serie di 3 pezzi di F. Liszt: O quand je dorsLoreley y O lieb, so Lang du lieben kansst nei quali se si è evidenziata bene chiarezza e gradevole timbrica nel suo canto ma l’emissione è parsa un poco rigida e poco comunicativa in scena. Senza dubbio l’intensità si è alzata di livello quando ha affrontato pezzi belcantistici, i cui ruoli l’hanno lanciata verso la celebrità, regalando una esecuzione gioiosa e agile dell’aria “Oh luce di quest’anima” dalla Linda di Chamounix di Donizetti; così come vibranti arie rossiniane colme di vocalità pirotecnica e nitidezza come : “All’ombra amena” dal Viaggio a Reims e “Bel raggio lusingier” dalla Semiramide. La sua interpretazione di “Casta Diva” dalla Norma di Bellini non ha avuto il risultato sperato, già che è suonata carica di solennità e monotonia, con una dizione non del tutto convincente, senza riuscire a toccare le emozioni che abitualmente questo pezzo suscita. Ma alla fine la sua sensibilità e maggior coinvolgimento con il testo si sono mostrate nelle 3 romanze di Tchaikovsky: Sred' shumnogo bala op. 38 nr. 3Ja Li V Pole op.47/7 y en Denj li tsarit. op.47/6, nelle quali ha mostrato compenetrazione con il testo e coinvolgimento con la musica, con una maggior intensità. Ha ottenuto un uguale risultato con le romanze di Rachmaninov come:  Vocalise, op 34 n. 14 e con Vesennye vody, op 14 n. 11, e soprattutto con Zdes' khorosho, Op.21, No.7  con le quali ha siglato uno dei momenti più caldi e commoventi della serata. Non si deve dimenticare che la Peretyatko è un nome attualmente riconosciuto nel mondo dell’opera e la sua presenza ha attirato in questo luogo un gruppo di ammiratori entusiasti che applaudivano ad ogni suo intervento. Alla fine ha dovuto regalare tre bis: la Vilanelle di Anna dell’Acqua, una canzone russa di Rimsky Korsakov per finire  con l’allegro ‘vals de Julieta’ de Romeo et Juliette. L’accompagnamento al pianoforte di Giulio Zappa è stato corretto creando un tessuto musicale adeguato per la voce dell’interprete e che ha avuto la sua opportunità di mostrarsi come solista con: Une caresse à ma femme di Rossini e con le Mazurcas, op 67 n. 3 e 4 di Chopin. 

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