Wednesday, November 17, 2021

Regio Metropolitano - Gianandrea Noseda, Auditorium G Agnelli - Lingotto, Torino

Foto: Teatro Regio Torino

Renzo Bellardone

Quando negli anni sì è seminato amore, anche se ci si allontana, quando si ritorna si raccoglie amore! Questo è successo all’Auditorium del Lingotto lunedì 15 novembre 2021 quando il Maestro Noseda che tornato sul podio dell’Orchestra del Regio è stato accolto con il caloroso amore che egli ha sempre riservato alla musica, ai suoi collaboratori, al suo pubblico!

REGIO METROPOLITANO – GIANANDREA NOSEDA DIRETTORE Auditorium “G. Agnelli” - Lingotto Lunedì 15 Novembre 2021 ore 20.30 GIANANDREA NOSEDA direttore Andrea Secchi maestro del coro Orchestra e Coro Teatro Regio Torino Johannes Brahms (1833-1897) Nänie (Nenia) per coro e orchestra op. 82 (1880-81) Andante - Più sostenuto - Tempo Bedřich Smetana (1824-1884) Riccardo III poema sinfonico op. 11 (1857-58) Maestoso quasi andante Johannes Brahms Gesang der Parzen (Canto delle Parche) per coro e orchestra, op. 89 (1882) Maestoso Antonín Dvořák (1841-1904) Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 (B. 141) (1885) I. Allegro maestoso II. Poco adagio III. Scherzo: Vivace - Poco meno mosso IV. Finale: Allegro

Dolcezza immediata! Ecco l’atmosfera che avvolge alle prime battute della Nenia di J. Brahms. Colpisce sempre la  vitale e dinamica direzione di Gianadrea Noseda, che avvolto dall’emozione non perde l’attenzione e con il temperamento che lo ha portato sui podi più importanti, offre la maestosità della scrittura, raggiungendo vette di assoluta eccellenza e bellezza. L’incalzare ritmato del tamburo evidenzia ogni passaggio del coro  diretto da Andrea Secchi. Il canto corale diviene celestiale,non  per l’allocazione elevata, ma per la grande esperienza e forza che sa esprimere l’abbraccio musicale che la Nenia vuole realizzare: il canto funebre che piange la bellezza che deve morire con i versi eccelsi di F. Schiller. Con Riccardo III di B. Smetana ovviamente l’atmosfera cambia e dopo un attacco quasi minimalista, seppur profondo, la musica si evolve in un crescendo misurato che crea attesa, aspettative e sospensione, fin quando emerge il corpus della scrittura cerebrale frammista di spiritualità; con l’orchestra del Regio e Noseda la descrittività prende corpo ed ecco le esplosioni ed il sangue che scorrono tra visioni fantastiche che popolano gli incubi, frammiste ad esaltanti celebrazioni. Al maestoso Canto delle Parche di J.Brahms spicca davvero il canto con le contrapposizioni di timbro e tonalità con il profondo e scuro delle voci maschili, arricchite dall’argenteo femminile. La seconda parte del concerto prevede la Sinfonia n. 7 di A. Dvořák  dove le danze la fanno da padrone ed il sinfonico si fonde con la tradizione popolare, dando vita ad un quadro fatto di forza e vigore non comuni, che espongono una grande ricchezza sinfonica intrisa di sentimento. La tempesta di emozioni di questa sinfonia ben si attaglia alla direzione di Noseda, abile a ricavare tutti i colori, i vapori e le suggestioni di una musica ipnotizzante. La Musica vince sempre.



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