Thursday, October 10, 2024

La Sposa dei Cantici di Alessandro Scarlatti registrazione del CD Ars Lyrica Houston

Massimo Viazzo

Strano destino quello di Alessandro Scarlatti. Considerato da tutti i libri di storia della musica come uno dei più importanti compositori della sua epoca (prima Handel e poi Mozart ne furono certamente influenzati) e invece ricordato quasi esclusivamente per essere il padre di Domenico, il clavicembalista virtuoso italiano che ha operato anche in Portogallo e Spagna. Nato in Sicilia nel 1660 e morto a Napoli nel 1725 appartiene a quella scuola napoletana fondamentale per lo sviluppo del melodramma. Ma la presenza delle sue opere nei cartelloni del teatri è incredibilmente quasi nulla vista la quantità dei suoi titoli (circa un centinaio!) e la qualità della sua musica. E una testimonianza del suo valore la troviamo proprio su questo CD che presenta la prima registrazione mondiale dell’oratorio La Sposa dei Cantici. Scarlatti per tutta la vita praticò la musica sacra e l’oratorio è per lui un genere d’elezione, con un elenco di circa 30 lavori, quasi tutti oggi pressoché sconosciuti. Questo genere sarà portato dal compositore italiano al più alto sviluppo e alla sua forma più compiuta. La Sposa dei Cantici fu eseguito a Napoli nel 1710, ma già qualche anno prima e con un altro titolo - Cantata per l’Assunzione della Beata Vergine - era già stato ascoltato a Roma. Si tratta di un lavoro di argomento mariano in cui la coppia degli Sposi, una coppia ideale, con l’aiuto dall’Amore Divino e dall’Eternità raggiungerà la beatitudine eterna. L’esecuzione da parte dell’Ars Lyrica Houston diretta da Matthew Dirst, anche direttore artistico dell’ensemble, è fluida e spigliata. La ritmica è resa con naturalezza e il suono non risulta mai compiaciuto, ma sempre estremamente comunicativo. Da notare la cura degli accompagnamenti nei recitativi e negli accompagnati resi in modo quasi teatrale e la sobria realizzazione delle variazioni nei da capo delle Arie. I cantanti, un soprano e tre controtenori, mostrano appropriatezza stilistica. In particolare Meghan Lindsay (la Sposa) ha una vocalità agile e luminosa, John Holiday (lo Sposo) canta con una brillante voce da sopranista, omogenea e dalla timbrica seducente, Jay Carter (l’Amore Divino), dalla voce più scura, canta con naturalezza e interpreta con sensibilità, mentre mentre più opaco sembra il colore di Ryland Angel (l’Eternità)

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