Ramón Jacques
L’Orchestra Giovanile di Murcia, nata nel 1981, è il progetto più ambizioso e importante riguardo alla fondazione di orchestre giovanili in Spagna, nel quadro della formazione di giovani musicisti e strumentisti, organizzato e gestito dal Ministero della Pubblica Istruzione e Cultura della Regione Autonoma della Murcia (Spagna del sud-est). Per questo programma, sono stati ascoltati molti giovani di talento per lo più residenti nei comuni della Murcia e attivi nei conservatori della regione, che da allora sono entrati a far parte dell’organico di grandi orchestre spagnole e all’estero. E’ da evidenziare il successo di questa iniziativa, dato che in Venezuela in un programma simile conosciuto come El sistema si è formato ed è cresciuto il direttore d’orchestra Gustavo Dudamel. L’orchestra ha compiuto diversi tour in Spagna e in Europa (in Italia ha partecipato nel 1994 alla Music International Meeting, dando concerti a Padova, Abano Terme e Venezia). Il suo debutto americano alla Alice Tully Hall del Lincoln Center di New York, (complesso che ospita, tra l’altro, il Metropolitan Opera House). è stato senz’altro di buon auspicio. L’orchestra ha scelto un programma equilibrato con brani di compositori spagnoli e una sinfonia di Mahler, il più importante compositore post-romantico. Il concerto è cominciato con grande impeto con il conosciuto e appassionato Intermezzo da la zarzuela La Boda de Luis Alonso di Geronimo Giménez (1854-1923), lavoro pieno di riccheza e colore (l’orchestra ha manifestato qui inequivocabilmente il suo carattere spagnolo). Sono seguiti poi tre brani dal Sombrero de Tres Picos de Manuel de Falla (ispirati alla musica tradizionale dell’Andalusia) prima una serena ma intensissima Danza de los Vecinos (seguidilla) seguita da una penetrante Danza del Molinero (Farruca) per finire con l’esuberante Danza final, Jota in cui hanno potuto mettersi in luce archi e ottoni. Seconda parte interamente dedicata alla Sinfonia n. 1 in re maggiore “Il Titano” di Gustav Mahler il cui primo movimento è stato reso con sottigliezza (soprattutto è parsa magicamente sospesa la parte introduttiva), mentre più rustico è sembrato il Ländler austriaco, triste la marcia funebre del terzo tempo e energico e tempestoso il Finale, movimento in cui l’orchestra ha potuto dispiegare al meglio le forze di ogni sezione strumentale. La giovane direttrice sul podio Virginia Martinez, originaria della Murcia e titolare dell’orchestra dal 2006, ha concertato con entusiasmo e sicurezza, estraendo dalla sua orchestra una gamma di colorazioni timbriche e dinamiche sempre differenti, dalle più sottili alle più animate e briose. Autorevole nel gesto la Martinez ha comunque alsciato una certa libertà espressiva agli strumentisti. Una personalità da prendere in considerazione anche nel mondo operistico, considerando che è stata assistente musicale di due produzioni wagneriane al Liceu di Barcellona. Prossimo impegno dell’orchestra The Midwest Clinic di Chicago, un impostante meeting annuale di orchestre,
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