La prima locale del dramma politico verdiano ha permesso a Placido Domingo di interpretare nuovamente l’ importante ruolo incontrato per la prima volta a Berlino nel 2009, e portato in seguito sui palcoscenici lirici più noti. Nella sua forma attuale Domingo ha mostrato una ammirevole immedesimazione nel personaggio non sapendo solo dar vita ad una figura paterna ideale, ma anche agendo con temperamento e credibilità. Dal punto di vista vocale ha compilato correttamente il suo compito anche se un maggior peso e luminosità di tono in certi passaggi sarebbero stati l’ideale. Il soprano portoricano Ana Maria Martinez ha dato vita ad una Amelia commovente che ha sedotto per la sua timbrica brillante e luminosa, e il tenore Stefano Secco è stato un ardente Gabriele Adorno dispiegando una omogenea e raffinata qualità vocale.Vitalij Kowalijow ha cantato soddisfacentemente il ruolo di Fiesco con la sua voce potente e profonda, ma con poca presenza scenica, e il baritono Paolo Gavanelli è passato inosservato nei panni di Paolo. L’opera, rappresentata con il montaggio di Michael Yeargan e gli eleganti costumi di Peter Hall, era concepito originariamente per il Royal Opera House Covent Garden sotto la regia di Elija Moshinsky. Nella buca orchestrale l’orchestra è stata diretta con autorevolezza ed entusiasmo dalla mano sicura ed esperta di James Conlon che ha ben incanalato la recita dopo un inizio incerto e lento nello stacco dei tempi. RJ
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