Foto: Ramella&Giannese - Teatro Regio di Torino
Renzo Bellardone
I
toni sfumati di grigio azzurro dei costumi -Elena Cicorella-, che si stagliano contro una scenografia sobria – Saverio Santoliquido-, evocativa ed
efficace (in sostanza tre pannelli che ruotando sul palco creano i vari
ambienti), con i bei tagli di luce –Rainer
Casper-, sono l’equilibrato sfondo alla sublime musica verdiana ottimamente
eseguita al Regio di Torino. Interpreti
d’eccezione guidati da Gianadrea Noseda
che ad ogni direzione risulta sempre più stupefacente, sempre più ispirato,
sempre più in simbiosi con la sua orchestra che gli risponde battuta dopo
battuta con virtuosismi e raffinate ricercatezze. Caratterizzata da dolcezza e
passione, questa è assolutamente una delle più belle esecuzioni del’Otello
verdiano: vibranti emozioni, profondità soffuse, impeto coinvolto. Otello
è qui Gregory Kunde, che continua a
sorprendere per la bella linea di canto: bei colori e sempre molto emozionante,
offre il suo canto con morbide e gradevoli rotondità, appunto come una
“offerta”. Erika Grimaldi interpreta Desdemona, ruolo non
certamente facile per un giovane soprano, ma lei lo ha affrontato con
sicurezza, grazie alla sua voce dagli argentei scintillii ed una marcata carica interpretativa. Ambrogio Maestri è il perfido Jago e la “consumata
esperienza” ha fatto si che il baritono abbia scavato nelle pieghe più profonde
ed insinuanti del personaggio e della sua voce. La
produzione si è veramente avvalsa di un cast d’eccellenza quindi cenni di
merito vanno rivolti al tenore Salvatore
Cordella nei panni di un credibilissimo Cassio, a Luca Casalin nel ruolo di Roderigo, Seung Pil Choi, Emilio
Marcucci e Riccardo Mattiotto.
Un particolare apprezzamento a Samantha
Korbey che ha tratteggiato sia vocalmente e che attorialmente il
personaggio di Emilia. Molto
movimento sul palco grazie ad una studiata regia di Walter Sutcliffe, ma a farla da padrone è stata ovviamente la
musica eseguita a livelli così alti da pensare difficilmente riscontrabili altrove. La
musica vince sempre.
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