Renzo Bellardone
Teatro Civico di Vercelli 17 gennaio 2015 UNE NUIT
À PARIS. Piano MAX duo Massimiliano
Genot, Massimo Viazzo - pianoforte Enrico
Beruschi – voce recitante. Camerata Ducale. Darius
Milhaud –Scaramouch. Camille Saint Saens – Danse Macabre. Maurice Ravel – Bolero. Camille Saint Saens – Le Carnaval des
animaux
Dissonanze per un
tardivo e rivalutato vaudeville? Slow and soft per ricercar se stessi? Quanti
elementi, fin dalle prime battute di un concerto che resterà indubbiamente
nella storia del Teatro Civico di Vercelli! La scelta degli
autori e dei brani è stata evidentemente
frutto di ricerca musicale, scenografica e di intrattenimento. Con “Scaramouche”
di Milhaud si è iniziato con gioia e
vivacità, ritrovate poi, dopo un momento di forte e dolce introspezione, in un
finale brasileiro. Massimiliano Genot e Massimo Viazzo, ovvero il pianoMAXduo,
hanno trasmesso la grande intesa tra di loro sviluppatasi attraverso la
ricercatezza stilistica,il grande amore
per la musica e forse anche per le spiccate doti naturali elevate ed ampliate
con studio e dedizione. Dodici rintocchi
inquietanti e premonitori hanno dipinto lugubri, notturni paesaggi funebri: è
la “Danse Macabre” di Saint Saens, certamente una gran bella pagina musicale,
tra le più riuscite tra le tante composte sul tema dai vari compositori. Ritmi
scanditi e descrittivi escono dai due pianoforti contrapposti ad assalire passionalmente un pubblico sempre più
coinvolto. I due concertisti, come di consueto nei loro concerti, oltre che
suonare, raccontano come sono nate le musiche che andranno ad interpretare e
nel caso del “Bolero” di Ravel hanno addirittura portato sul palco un metronomo da cui hanno ricavato
il tempo dell’interpretazione. Certamente non è cosa facile proporre con due
pianoforti una musica nata per orchestra
e per un balletto, ma il pianoMAXduo ha saputo trasmettere la tensione della
ripetizione ossessiva di un’unica melodia, in un crescendo incalzante fino alla
liberatoria esplosione finale. Dopo un breve fuori
programma, “Marcia funebre di una marionetta” di C. Gounod, che ha fatto
sorridere il pubblico per essere stata per anni la sigla di Alfred Hitchcock.
Insieme ai pianisti ha preso posto poi anche la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda ed
ecco che ha preso il via una delle più
divertenti performances viste sui palcoscenici musicali: gags, cappellini,
palle di carta lanciate ai pianisti durante la presa in giro di Saint Saens appunto
ai pianisti, maschere di animali, accenni di danza dei violinisti , litigate
tra gli strumenti, simulazione di addormentamento in scena, insomma una
carnascialesca baraonda musicale. Il violoncello addobbato con un boa bianco,
il contrabbasso con la testa d’elefante, teste di gallina per i violini, il
clarinetto che fa “cucu” e cosi via. E
come se tutto questo non bastasse, pur in presenza di esecuzione di alta
qualità, ecco la voce recitante ( che già prima aveva umoristicamente
intrattenuto il pubblico) di Enrico
Beruschi. Che dire? Per restare in tema si potrebbe definire “un animale da
palcoscenico”! Mestiere e spontaneità derivanti da vasta e profonda cultura,
gli hanno permesso di presentarsi con la semplicità dei colti: divertendosi ha divertito
il folto pubblico. Ha raccontato una delle storie che d’abitudine fanno da
spalla al brano, ma in questo caso non sono esistite spalle, ma tutti son
risultati protagonisti. In questa organizzata
baraonda e tra i fantasmagorici colori dell’allegria e le note sarcasticamente irriverenti di Saint Saens ecco che dopo le tartarughe,
il cucu in fondo al bosco, i pesci e i canguri,è spuntata
una delle più belle pagine mai ascoltate: “le cygne” affidato alla voce
del violoncello sugli arpeggi dei pianoforti ed in una sorta di eterea
trasposizione di sensi, in lontananza si è avuta una impalpabile percezione
evocativa delle “Meditation di Thais”. Un convinto plauso all’insieme ed ai singoli intervenuti:
Beruschi veramente bravo e divertente, Genot e Viazzo eclettici e professionali
e Rimonda, improvvisatosi anche mimo ballerino pur suonando il violino, alla
guida in una interessante e vivace Camerata Ducale. La Musica vince
sempre.
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