Foto: Ramella&Giannese - Teatro Regio
Renzo Bellardone
La scena sobria ed
elegante dai caldi ed avvolgenti colori ed i costumi raffinati di Tommaso Lagattola sono stati il primo
impatto scenico dopo la splendida ouverture egregiamente sostenuta dall’orchestra
del Regio di Torino sotto la bacchetta attenta, vivace ed indagatrice di Yutaka Sado. Gli interpreti si son mossi vivacemente con la regia
di Elena Barbalich, che pur
rispettando il testo e la classicità ha introdotto alcuni elementi di efficacia,
quali il lampadario con le candele accese, oppure i paggi che si muovono a
tempo di musica. Le luci di Giuseppe
Ruggiero, senza colpi di scena inappropriati, hanno sottolineato ombre e
riflessi in una sorta di doppio palco. Il conte d’Almaviva
è stato interpretato dal baritono Guido
Loconsolo che muovendosi
gagliardamente ha offerto un buon fraseggio incorniciato da bei colori
scuri, ma ambrati: nella celebre aria “se vuol ballare Signor Contino” non ha
arpeggiato sulle corte del chitarrino, ma ha esibito gli stivali del conte in
fase di lucidatura.. Grazia Doronzio
ha interpretato l’innamorata e scaltra Susanna con vividezza e limpidezza,
gradevolissima negli acuti e, come per tutti gli interpreti, molto apprezzata nell’assolo. Il cherubino
gioiosamente saltellante di Samantha
Korbey è risultato molto gradito per la trasparente purezza dell’emissione
ed i bei colori scintillanti. Arianna
Venditelli, gradevole Barbarina, è stata agile, ed accattivante. Ottimo è
risultato Bartolo interpretato
dall’esperto Fabrizio Beggi, con voce profondissima e carismatica; Basilio ha
trovato in Bruno Lazzaretti un
interessante ed ironico interprete dai colori vividi con chiaro fraseggio e carica interpretativa. Il comicissimo
giardiniere di Matteo Peirone ha
strappato ben più di un sorriso, oltre all’apprezzamento per la voce sempre ben
utilizzata e gradevole all’ascolto. Il Conte e La
Contessa? Assolutamente degna di nota l’interpretazioni di Dionisyos Sourbis che ha esternato possanza vocale intrisa di armoniosità
con timbro corposo e chiaro; buona anche la prestazione attoriale. Altrettanto
interessante e convincente la Contessa di Erika
Grimaldi, recentemente apprezzata al Regio di Torino in Desdemona:
autorevole voce ricca di limpidezza e bagliori cristallini che si trova a suo
agio nell’arrotondato profondo, così come nel mezzo aggraziato, che negli scintillanti acuti. Luca Casalin, sempre adeguato ha
realizzato un interessante Don Curzio, così come Alexandra Zabala in Marcellina; bene anche Manuela Giacomini e Raffaella Riello oltre all’ottimo coro del Regio, diretto da Claudio Fenoglio. Un particolare
positivo accenno agli interventi del fortepiano di Carlo Caputo. La Musica vince
sempre.
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