Sunday, June 26, 2011

Il Borghese Gentiluomo e Le Poème Harmonique - Teatros del Canal, Madrid.

Foto: Marc Borggreve - Teatros del Canal Madrid

Ramón Jacques

Le Bourgeois Gentilhomme, opera punto di riferimento della comédie-ballet, nata dalla unione dei talenti del drammaturgo Molière e del compositore Jean-Baptiste Lully, la cui prima fu nel 1670 alla corte di Luigi XIV, è stata riproposta in versione originale e integrale nei Teatros del Canal di Madrid da Le Poème Harmonique, ensemble francese specializzato nel repertorio barocco. L’operazione voleva rivendicare la tradizione del teatro di Molière, che la Comédie Française aveva impoverito omettendo sempre le parti ballate e cantate, facendo perdere all’opera la sua coerenza artistica e drammatica. Così, come nel 2004, il direttore Vincent Dumestre (fondatore dell’ensemble nel 1998), insieme al regista Benjamin Lazar e alla coreografa Cécile Roussat hanno ricreato l’ambiente scenico, festoso e sfrenato tipico della comédie-ballet, riappropriandosi dei dialoghi originali, i balletti di Beauchamp e la musica di Lully, como la ceremonia turca, inclusa la celebre Marche pour la cérémonie des Turcs. L’interpretazione musicale, d’altissimo livello, è stata fornita da un ampio gruppo di attori e ballerini davanti allo sguardo attonito di Monsieur Jourdain, personaggio attorno a cui ruotano canto, danza e prosa, interpretato colla giusta comicità ed innocenza dall’attore Olivier Martin Salvan. Il regista Benjamin Lazar ha voluto ricreare un’estetica dell’epoca soffermandosi con enfasi nei dettagli di pronuncia, nella declamazione, e con movimenti stilizzati, danze e gestualità barocche, senza trascurare le situazioni buffe. Estremamente suggestiva è stata l’illuminazione dello spettacolo che era data unicamente da candele sul boccascena e che ha contribuito a creare in scena e tra il pubblico un contrasto magico di luci e ombre. I costumi di Alain Blanchot risplendevano per eleganza e fattura. Buona è stata la prova dei cantanti, con riguardo al soprano Claire Lefilliâtre, dal timbro caldo e cristallino. Dal canto suo Dumestre si è distinto per sicurezza ed entusiasmo, suonando in alcuni momento anche la chitarra barocca, e la sua orchestra era uniforme, sontuosa e dinamica negli archi, soprattutto nel basso continuo.

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