Wednesday, September 26, 2018

La Consacrazione della Casa - Torino, MITO 2018


Renzo Bellardone

Cori che sembrano danzare, un’ouverture di speciale bellezza, arie e duetti espressivi: sono i tasselli con i quali Beethoven ha composto le musiche di scena per la pièce teatrale  “La consacrazione della casa” di Carl Meisl. Allineati in concerto, sono un’esperienza d’ascolto di grande intensità.

LA CONSACRAZIONE DELLA CASA – MITO 2018- Torino Chiesa S. Filippo 16 settembre Ludwig van Beethoven. Die Weihe des Hauses. La consacrazione della casa.musiche di scena su testo di Carl Meisl Coro dell’Accademia Stefano Tempia, Dario Tabbia, maestro del coro, Corale Roberto Goitre di Torino, Corrado Margutti, maestro del coro. Orchestra dell'Accademia Stefano Tempia. Guido Maria Guida, direttore. Alejandra Flores, soprano. Vladimir Jurlin, basso. Mario Brusa, voce recitante. In collaborazione con Accademia Stefano Tempia.Corale Roberto Goitre

Domenica 16 settembre a Torino si vivono e rivivono  atmosfere viennesi ed il primo appuntamento vissuto è nell’imponente Chiesa di San Filippo che accoglie una ‘celebrazione musicale’. Si, in effetti si tratta di una vera e propria celebrazione infatti la parodia  proposta fu velocemente composta da Beethoven per festeggiare l’inaugurazione del teatro del quartiere Josephstadt in Wien. Considerando il poco tempo a disposizione Beethoven ricorse ad un lavoro già pronto ‘Die Ruinen von Athen’ precedentemente composta per l’inaugurazione del teatro di Pest, rimaneggiandone il testo. Confesso di non aver mai sentito prima questa meravigliosa composizione egregiamente eseguita dai prestigiosi nomi in cartellone, ma la sorpresa emotiva ed emozionale è stata davvero positivamente forte. Seguendo il bel gesto ampiamente comunicativo del Maestro Guido Maria Guida, il coro apre, elevando  immediatamente i bei sentimenti che la bella musica fa scaturire e poi  un bel duetto tra il basso Vladimir Jurlin   ed il soprano Alejandra Flores; stupendo il coro dei dervisci dove la spettacolarità teatrale  invade e si propaga. La Marcia alla turca riporta alla danza, ed ad immaginarie coreografie scenografate. Trattandosi di lavoro poco eseguito è facilmente deducibile il grande lavoro preparatorio svolto, il grande studio dedicato ed un salto nel back stage mi ha confermato quanto dettaglio Guida riservi ad ognuna delle parti e quanto tutti gli orchestrali e coristi si confrontino in armonia con lui. Di grande intuizione artistica la ‘Musik hinter der scene’ , mentre la parte recitata dalla esperta voce di Mario Brusa facilita la comprensione della narrazione.

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