Renzo Bellardone
Stresa Festival
2018, all’insegna delle celebrazioni per il centenario della nascita di Leonard
Bernstein, si conclude con la prima
italiana di una favola musicale per tutte le età ed fireworks conclusivi sono
le effervescenti note di Peter Pan.
Peter Pan a
Broadway L. BERNSTEIN, Peter
Pan Prima
esecuzione italiana Cristina Zavalloni, soprano Nicola Ulivieri, basso. Pierpaolo Preziuso, voce recitante. Filarmonica Teatro Regio Torino. Ars Cantica Choir. Gianandrea Noseda, direttore
Per la prima volta in Italia abbiamo
potuto ascoltare dal vivo le note e le parole di questa frizzante composizione
di Bernstein. Il palco è eccezionale a partire dal
giovane bravo e sorridente Pierpaolo Preziuso che utilizza la freschezza
giovanile per “essere davvero Peter Pan” e quando dice appunto “Io sono Peter
Pan…” il pubblico gli crede e si affeziona subito ed è convinto di essere davvero
sull’Isola che non c’è: giovane, ma sicuro ed entusiasta riversa molto di se
nel personaggio che arricchisce. Cristina Zavalloni è brava, assolutamente
brava sia nel recitato che nel canto dove sa esprimere favolisticamente la
narrazione e la musicalità. Il terzo protagonista nel ruolo di Capitan Uncino è
il basso Nicola Ulivieri che già conosciuto al pubblico festivaliero, non ha
bisogno di presentazioni ed al meglio delle sue capacità, anche attoriali,
interpreta un minaccioso capitano che rende con la ben nota voce profonda e ricca
di colori scuri. Ars Cantica Choir, già protagonista di
una delle serate clou di ‘Paths crossing’ è qui presente con i suoi elementi
rappresentativi che cantano, parlano ed interpretano; un sincero plauso va a Marco
Berrini che sa armonizzare il gruppo e renderlo omogeneo e partecipativo. L’orchestra è La Filarmonica del Teatro
Regio di Torino che in perfetto sincronismo armonico lavora con Gianandrea
Noseda con il quale è percettibile l’intesa e le intenzioni. Noseda dirige
sorridendo senza lasciare nulla al caso e con l’umiltà dei grandi lascia che
sia l’interezza della realizzazione ad avere le necessarie attenzioni e riserva
apprezzamenti singoli e globali a tutti gli intervenuti. Noseda dirige con la
consueta apparente semplicità compenetrando una scrittura gradevole, ironica ed
effervescente. L’adattamento di Nina Bernestein Simmons, figlia del compositore è stata
realizzata con consapevolezza e direi amore.
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