Gustavo G. Otero
La Florida Grand Opera sta completando la 77esima stagione consecutiva, in
questa ci saranno quattro titoli: Lucia di Lammermoor, Salome, Orfeo e Euridice
di Gluck e Florencia ed el Amazonas del messicano Daniel Catan. Le
rappresentazioni si effettuano all’Adrienne Arsch Center for the Performing Art
di Miami e al Broward Center for the Performing Arts di Fort Lauderdale. In media si fanno sette recite per ogni titolo: cinque a Miami e due a Fort
Laurendale. La stagione inizia a novembre di un anno fino a aprile/maggio del
successivo e sebbene la compagnia è conosciuta e apprezzata negli USA il
turismo internazionale non conosce l’esistenza di questi teatri d’opera di buon
livello e ciò può rappresentare un incentivo culturale per intraprendere viaggi
in queste città. La
messa in scena, di taglio tradizionale e molto ben illuminata viene dall’Opera
di Pittsburgh. Pianificata da Boy Ostroff la scenografia ambienta correttamente
la terrazza sulla quale sin svolge l’azione: una scala di sei gradini, due luoghi
uno a livello dello scenario e uno in alto; la cisterna si trova in mezzo sul
piano di sopra; due colonne e due porte entrambe di grandi dimensioni vicino
alla luna incorniciano l’azione. I costumi di Richard. St. Clair brillano sontuosi
mentre le luci di Kevin Mynatt potenziano la scena. Il movimento scenico,
ideato da Bernard Uzan, è prolisso mentre la coreografia di Rosa Mercedes muove
con intelligenza la protagonista a cui somma quattro ballerine per completare
la scena. Il soprano Kirsten Chambers è stata una Salome di grande livello,
attrice molto corretta, giovane e carina è riuscita a superare tutte le insidie
della partitura, danza inclusa, con profonda conoscenza della parte, volume
adeguato e anche il registro vocale. Mark Delavan costruisce un Jokanaan di
mezzi poderosi. Impatta con una voce grande ed espressiva riuscendo a dare il
colore giusto al personaggio. Di buona proiezione è l’Erode di John Esterlin a
cui ha aggiunto recitazione e voce sana e giovane. Corretta l’Erodiade di
Elizabeth Bishop, interessante materiale quello del tenore Benjamin Werley
(Narraboth) e adeguato il mezzosoprano Mariya Kaganskaya nel ruolo del Paggio
di Erodiade, e ugualmente il resto del cast. Sicura la direzione musicale di
Timothy Myers e di buon livello la riposta dell’orchestra sia nel suo
rendimento sinfonico che nell’adeguato bilanciamento con la scena
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