Fotos: Murcia Lírica
Ramón Jacques- La Partenope, o la Rosmira fedele, il dramma in musica che Leonardo Vinci (1690-1730) compose per il Carnevale di Venezia del 1725, è stata l’opera scelta per concludere la stagione di Murcia-Lirica nell’Auditorium al Palazzo dei Congressi di Murcia, Spagna. Si tratta di una produzione finanziata dall’INAEM, il Ministero della Cultura spagnolo, per presentare per la prima volta in epoca moderna un’opera dimenticata da quasi 300 anni e che contiene forti vincoli storici tra la Spagna e Napoli, dato che il suo testo originale elaborato dal poeta Silvio Stampiglia (1664-1725) fu dedicato alla viceregina spagnola di NapoliMaria de las Nieves Téllez-Girón y Sandoval, duchessa di Medinaceli. La messa in scena ha debuttato nella città di León nel marzo 2009 e da allora è stata allestita da vari teatri spagnoli, così come dal Teatro San Carlo di Napoli, teatro in cui questo lavoro fu creato, e si è aggiudicato il riconoscimento come miglior produzione operistica del 2010 e come prototipo di allestimento del periodo barocco in Spagna nell’edizione del premio lirico del Teatro Campoamor di Oviedo. Per tale motivo questa produzione sarà pubblicata in DVD dall’italiana Dynamic. Il regista argentino Gustavo Tambascio, ideatore del progetto, ha offerto uno spettacolo elegante e suggestivo, fedele all’epoca dell’azione e ai luoghi dove si sviluppava la vicenda, con cura del minimo dettaglio nell’aspetto e nel movimento dei personaggi, dei ballerini, dei guerrieri e dei figuranti sopra la scena. Le scene di Ricardo Sánchez Cuerda fatte da teli dipinti (con la tecnica del trompe l’oeil), con palazzi, vulcani e l’iconografia dell’epoca, hanno creato differenti prospettive, spazi, ed effetti ottici molto belli. La scena era completata dai fastosi costumi di Jesús Ruiz e da una ricca gamma di colori grazie ad un’ottimo uso delle luci. Tra gli atti dell’opera di Vinci si sono intercalati intermezzi del compositore napoletano Domenico Sarro (1679-1744), seguendo la tradizione di alternare agli atti di un’opera seria con dei ed eroi passaggi più caricati da comicità e spontaneità. Tali intermezzi sono stati realizzati dal divertito e comico tenore e attore Pino di Vittorio che interpretava Eurille, il personaggio en travesti dei una nobile spagnola, e dal baritono Borja Quiza come Beltramme, i quali hanno cantato oltre alla musica di Sarro, “la copla sevillana (canzone sivilliano) La Zarzamora e un fandango di Josè de Nebra, il celebre compositore spagnolo del XVIII secolo. Il solido cast di specialisti del canto barocco presentava il soprano Sonia Prina che ha dato vita ad una Partenope intensa, cantata con timbro caldo e robusto, agilissima in ognuna delle sue esigenti Arie. Il soprano Maria Grazia Schiavo ha trasmesso l’intensità e la passione del personaggio di Rosmira, nella sua parte scenica e con un timbro brillante e cristallino, precisa negli acuti e nella coloratura, particolarmente nella sua Aria di baule “Vuol tornare alla sua sponda”. Maria Ercolano ha dato vita ad un Arsace commovente ed espressivo, con voce sfumata e ben timbrata. La figura del principe Emilio si è arricchita per la presenza elegante e carismatica, e per la voce di timbrica brunita, del mezzosoprano Eufemia Tufano. Il tenore Stefano Ferrari è stato corretto nel ruolo del principe Armindo. A fronte della compatta e duttile orchestra barroca I Turchini il suo direttore Antonio Florio ha mostrato entusiasmo e consapevolezza stilistica del repertorio della Scuola Napoletana estraendo musicalità dalle accattivanti melodie contenute nella partitura.
Ramón Jacques- La Partenope, o la Rosmira fedele, il dramma in musica che Leonardo Vinci (1690-1730) compose per il Carnevale di Venezia del 1725, è stata l’opera scelta per concludere la stagione di Murcia-Lirica nell’Auditorium al Palazzo dei Congressi di Murcia, Spagna. Si tratta di una produzione finanziata dall’INAEM, il Ministero della Cultura spagnolo, per presentare per la prima volta in epoca moderna un’opera dimenticata da quasi 300 anni e che contiene forti vincoli storici tra la Spagna e Napoli, dato che il suo testo originale elaborato dal poeta Silvio Stampiglia (1664-1725) fu dedicato alla viceregina spagnola di Napoli
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