Tuesday, November 16, 2010

La Fanciulla del West - Opernhaus Zurich

Foto: copyright Suzanne Schwiertz
Massimo Viazzo
Ha più di dieci anni questa Fanciulla del West, ma non li dimostra. David Pountney, in uno spettacolo spogliato del consueto calligrafismo stile western, ma comunque rispettoso dell’intrigo, ha saputo cogliere ed esaltare le forti passioni che lacerano i personaggi scommettendo su una recitazione serrata, di chiara impronta cinematografica, calata in un ambiente cupo e un po’ opprimente, con il palcoscenico frazionato su due livelli (quello superiore sghembo) messi in comunicazione da una scaletta laterale e chiuso da un fondale sul quale scorrevano proiezioni d’antan (non invasive). L’introduzione orchestrale evidenziava immediatamente le doti narrative di Massimo Zanetti, un direttore attentissimo anche alle finezze timbriche della ricca partitura e al loro trascolorare armonico (che incanto il finale del primo atto!). Modellando un fraseggio raffinato e mobilissimo Zanetti sapeva così essere lieve, vaporoso, ma anche acceso ed elettrizzante nella resa delle irresistibili perorazioni pucciniane. Calati perfettamente nella parte i tre protagonisti offrivano scenicamente una prestazione che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Indubbiamente la migliore in campo dal punto di vista strettamente vocale era Emily Magee, una Minnie determinata, non variegatissima in quanto a linea musicale, ma sicura e ben timbrata. Josè Cura realizzava un ritratto credibile del bandito Dick Johnson, impulsivo ed appassionato, cantando innegabilmente col cuore in mano - molto apprezzata la sua generosità a dispetto di una tecnica d’emissione «indietro» che lo obbligava spesso a forzare nel registro superiore-, mentre il carisma del sessantanovenne baritono bolognese Ruggero Raimondi, uno sceriffo dai tratti scarpieschi, era ancora lì, tangibile sulla scena, ma il suo canto tendeva a volte al parlato ed il timbro pareva come prosciugato. Esemplare la compagnia dei minatori ed il Coro, elementi fondamentali per il buon esito della Fanciulla del West, un capolavoro forse non sempre riconosciuto come tale.


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