Antonio Florio |
In origine era la Cappella della Pietà de' Turchini, fondata da Antonio
Florio nel 1987 dopo un decennio di studio e sperimentazione, portata a
notorietà internazionale con programmi rari, produzioni di opere e oltre 40
incisioni discografiche e divenuta emblema della riscoperta della musica
napoletana tra il Quattrocento e l’Ottocento. Oggi – alla soglia dei trent'anni
di attività – quel gruppo di “coraggiosi pionieri” assume la denominazione di Cappella
Neapolitana Antonio Florio,
mantenendo intatto organico e collaboratori storici che da sempre portano
avanti questo progetto musicale. Una esperienza musicale lunga acclamata e
prestigiosa che parte dalle prime manifestazioni presso la preziosa Chiesa
della Pietà de' Turchini di Napoli (detta “Incoronatella”), per arrivare alle
più importanti ribalte internazionali, con l’ambizione di riproporre il
repertorio delle fonti napoletane – riscoperte e studiate sin dall’inizio
da Antonio Florio con la collaborazione del musicologo Dinko Fabris –
permettendo di recuperare brani di elevatissima qualità compositiva e poetica
legati alle figure, non sempre adeguatamente riconosciute dalla storiografia,
di autori come Sabino, Salvatore, Netti, Caresana, Veneziano, Leo, Jommelli,
Vinci, Latilla, Paisiello, Provenzale. Un percorso culturalmente esaltante e
didatticamente di assoluto rilievo che ha contribuito alla riscoperta di
importanti tesori musicali, oggi nel repertorio di illustri altri artisti, e
alla formazione di un’intera generazione di musicisti non solo napoletani
avviati alla “musica antica”. Innumerevoli le collaborazioni artistiche e
scientifiche avvicendatesi sin da subito e concretizzate in storiche esecuzioni
concertistiche e incisioni discografiche di riferimento per etichette come
Symphonia e soprattutto Opus111, con la fortunata collana “Les Trésors de
Naples”. Non si contano poi le esibizioni nelle più prestigiose sedi nel mondo,
Stati Uniti, Argentina, Colombia, Brasile, Cile, Cina, Giappone e naturalmente
in Europa, vantando anche un invito di Claudio Abbado alla Philharmonie di
Berlino. Una parte di questo esaltante percorso artistico era stato
compiuto con la creazione a Napoli di un Centro di Musica Antica a partire dal
1997. Dal 2010, a seguito di evidenti divergenze artistiche, gli originari
animatori musicali e scientifici, a cominciare da Florio e Fabris, hanno
avviato percorsi diversi rispetto alla Fondazione Pietà de' Turchini,
difendendo la loro storia e il percorso interpretativo noto in tutto il mondo. Oggi, forti anche della collaborazione con la
raffinatissima etichetta discografia spagnola Glossa, i musicisti che si
riconoscono nelle linee programmatiche e poetiche dei Turchini originali –
indipendentemente dalla struttura che oggi porta quel nome – si sono ribattezzati Cappella
Neapolitana Antonio Florio,
proseguendo col rigore e lo slancio di sempre l’attività di ricerca, restauro e
interpretazione dei “tesori musicali di Napoli”. Con questo nuovo nome, la Cappella
Neapolitana Antonio Florio continua
il suo glorioso impegno nella vita musicale internazionale, che ha come primo
frutto tangibile il cd per l'etichetta GlossaGaetano Veneziano:
Passio in distribuzione da aprile, con la partecipazione del
Ghislieri Choir e i solisti vocali Raffaele Pe, Luca Cervoni, Marco Bussi. A
Gaetano Veneziano, musicista del quale nel 2016 ricorrono i trecento anni dalla
morte, e alla sua Passione
secondo Giovanni (c. 1685)
è dedicato anche il primo appuntamento concertistico della Cappella
Neapolitana Antonio Florio, il
prossimo 24 marzo a Napoli (Auditorium Castel Sant'Elmo, ore 21), nella
Stagione dell'Associazione Alessandro Scarlatti. L'ensemble sarà quindi
impegnato a Firenze (14 giugno) e in numerosi festival estivi i cui programmi
saranno noti a breve.
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