Foto: Ramella&Giannese - Teatro Regio di Torino
Renzo Bellardone
La ‘favola’ in
musica viene presentata in ‘prova generale’ con le caratteristiche che il
termine ‘prova’ include ed a cui vincola nelle considerazioni; in questa
occorrenza ad esempio Giuliana Gianfaldoni –nel ruolo di Clorinda- per una
improvvisa afonia non ha cantato, limitandosi all’interpretazione attoriale e
le sue parti sono state cantate dalla direttrice, per la prima volta sul podio
del Regio, Speranza Scappucci. Questa, con piglio sicuro ed elegante gesto
ampio ha diretto con tranquillità ed attenzione, ricavandone una lettura fedele,
vivace e ricca di spunti gradevoli. L’idea registica del giovane Alessandro
Talevi di ambientare la vicenda in una Cinecittà post bellica con
l’evidente desiderio sociale di ripresa, di mettersi in mostra e di scalata
sociale è simpatica, grazie anche ai
‘ruoli cinematografici’ affidati di volta in volta ai personaggi della vicenda. La favola è ben
conosciuta ed in Rossini viene ripreso il fil rouge dell’amore semplice e puro
che vince sulla ricchezza ed anche sulla beltà: se in Barbiere il Conte si
traveste più volte per raggiungere l’innamorata,
qui il principe Don Ramiro manda in avanscoperta il fido Alidoro ed il
servitore Dandini per individuare il cuore più puro. Chiara Amarù è consolidata ottima
interprete rossiniana ed anche in questa Cenerentola esprime bravura con accenti luminosi e vividamente brillanti; della
sorellastra Clorinda si è già detto, mentre un commento positivo va a Loriana
Castellano buona interprete di
Tisbe. Carlo lepore, in Don Magnifico
riesce a coniugare l’interpretazione scenica alla possente voce timbricamente rilevante
che sa usare con sorprendente duttilità. Il principe Ramiro incontra in Antonino Siragusa un sempre valido
interprete vivace e brillante; piacevole sorpresa l’Alidoro interpretato da Roberto Tagliavini, attento ben
misurato ed efficace. Il brillante Paolo
Bordogna, una garanzia nel ruolo, raccoglie consensi per un’interpretazione
allegra ed accattivante. In pomeridiana ho
replicato l’ascolto con l’altro cast e fatte salve le buone impressioni della generale si è potuto risottolineare l’efficacia della simpatica direzione di
Speranza Scappucci e si è apprezzata Giuliana
Gianfaldoni, la quale ripresasi dall’afonia ha ben interpretato il ruolo di
Clorinda. Simpatica e divertente è
l’inserimento della figura del ‘sarto’ molto ‘stiloso’ interpretato da Lorenzo
Battagion. Venendo agli altri
interpreti non si può che essere contenti di un cast così giovane e valido. Don
Magnifico trova in Marco Filippo Romano
un degnissimo interprete: voce robusta e gradevole, sapientemente modulata, in
aggiunta a verve interpretativa. Giorgio Misseri, nel ruolo di Ramiro,
ha espresso un bel colore e mantenuto sicura e costante linea di canto. Davide Bartolucci, brillante
Dandini, ha convinto esprimendo vivacità
e tono, come Simon Lim in Alidoro
reso con voce potente ed interpretazione disinvolta. Venendo al ruolo del
titolo, Daniela Pini è stata
‘elegantemente’ Cenerentola offrendo voce dai bei colori ambrati e vividi oltre
ad essere completamente a proprio agio sul palcoscenico. Costante resta
l’apprezzamento al coro diretto da Claudio
Fenoglio. La Musica vince
sempre.
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