Foto: Orta Festival
Renzo Bellardone
Manuela Custer – mezzosoprano e
Raffaele Cortesi – pianoforte. Contemporaneità,
poesia, sogno e visione in un unico scrigno che avvolge questi gioielli: la
voce ammaliante di Manuela Custer. L’affermato mezzosoprano novarese ha
regalato emozioni sorridenti e tristezze meditative, caratterizzate dalla forte
carica interpretativa che contraddistingue Custer e ne fa un’interprete
riconoscibilissima che si staglia nel firmamento della lirica. Accompagnata con
forte intesa da Raffaele Cortesi al pianoforte, ha interpretato due sonetti del
Berni e poi delle Fate di Gian Francesco Maplipiero. Sempre introducendo a due
voci i brani che sarebbero poi stati
eseguiti, in programma si è trovato anche ‘I Pastori’ con musica di Ildebrando
Pizzetti composta sui celebri versi di D’Annunzio ‘partiamo è tempo di
migrare’; questo brano è l’unico diamante che si stacca dal filo conduttore del
programma ovvero la donna o meglio l’universo femminile. La seconda parte si è
concentrata su Francesco Paolo Tosti ed alcun celebri brani tra cui spiccano
“quattro canzoni d’Amaranta” . La sicurezza di due
affermati professionisti, la leggerezza poetica del tocco di Raffaele Cortesi e
l’intuito musicale che caratterizza Manuela Custer sono stati elementi che han
fatto risplendere la magnifica Basilica di Santa Maria Assunta a Orta San
Giulio. Un cenno particolare ai bei colori della voce di Custer che sa modulare
con poetica leggerezza ed intensa drammaticità, facendo risplendere ogni nota
che caparbia si impossessa dell’ascoltatore affascinato. La Musica vince sempre.
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