Jan Vogler |
Foto: Stresa Festival
Renzo Bellardone
Certamente uno dei
luoghi più belli d’Italia, il lago Maggiore è meta di turisti da ogni parte del
mondo ed in estate diventa luogo d’incontro per appassionati di musica jazz,
antica, classica, operistica e questo grazie alle tante iniziative, tra cui spicca
il festival internazionale di musica Stresa Festival.
MEDITAZIONI IN MUSICA – Stresa Festival 2015
Jan Vogler: Suite per violoncello solo di J.S.Bach Leggiuno –Eremo di
Santa Caterina del Sasso 18 agosto suite
n.1,2,3 e 19 agosto suite n. 4,5,6.
Luci ed ombre in un universo infinito: con un crescendo emozionale
creato dal violoncellista tedesco Jan Vogler con le prime tre suite per violoncello solo di
J.S.Bach, ha preso l’avvio l’edizione 2015 dello Stresa Festival. Scelta ottimale l’aver invitato Vogler che ha iniziato con un’impronta
decisamente autorevole in tecnicità per poi ascendere verso l’emozione senza
abbandonare l’intensità e la rapidità, alla ricerca di una sensibile atmosfera.
Il ‘Washington Post’ ha definito il modo di suonare di Vogler ‘entusiasmante e sincero’ ed all’ascolto si
può veramente ritenere la migliore descrizione della sua interpretazione. Il
canto del violoncello parte dal basso per creare suoni inaccessibili, forti e
penetranti, soprattutto nell'esecuzione dei passaggi più virtuosistici
ed al vibrare delle corde. Vogler si esprime con più che salda tecnica che
risalta ai saltellati e mastellati.
Progenitore del pianoforte, il fortepiano, inventato intorno al 1700 a Firenze alla
corte di Ferdinando II de' Medici. diventò lo strumento
d’elezione per compositori come Mozart, Haydn e Beethoven. Il programma in cartellone ALLO
Stresa Festival 2015 ha
previsto sonate di Carl Philipp e Johann
Christian Bach, di Haydn e Mozart, amabilmente offerte da Federico Guglielmo al
violino e Andrea Coen al fortepiano. I due interpreti molto ben affiatati,
hanno avvolto la chiesa con suoni morbidi e gioiosi, caldi e pieni. Con occhi
sognanti e cuori spalancati ci si è ritrovati immersi in ambientazioni di
qualche secolo fa, in un tripudio di colori e freschezze armoniche. Federico Guglielmo ha espresso suoni
leggeri ancorché vibranti ed Andrea Coen al fortepiano ha distillato
sorridente gioiosità. La Musica vince sempre.
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