BAVENO FESTIVAL – Umberto Giordano
Martedì 6 luglio ore 18,30 – Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso
OMAGGIO a Giovanni Pergolesi nel trecentesimo della nascita
HARMONICES MUNDI – Bozen Baroque Orchestra /Gemma Bertagnolli – soprano
Martedì 6 luglio ore 18,30 – Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso
OMAGGIO a Giovanni Pergolesi nel trecentesimo della nascita
HARMONICES MUNDI – Bozen Baroque Orchestra /Gemma Bertagnolli – soprano
Renzo Bellardone
Nell’atmosfera solenne e mistica dell’affrescata chiesa pievana dedicata ai Santi Gervaso e Protaso in Baveno, l’attacco vitale del violone di Riccardo Coelati Rama e la pacatezza del violino di Veronika Egger vengono repentinamente integrati dal violino di Ursula Muhlberger e dalla viola di Luigi Azzolini nell’esecuzione della sinfonia da “o Frate ‘nnamurato” del celebrato G.Pergolesi.
Il secondo brano proposto è la cantata “Nel chiuso centro” che vede protagonista Gemma Bertagnolli: soprano di fama internazionale si riafferma subito ottima cantante ed interprete, sicura vocalmente e nel ruolo. Accompagnata all’organo dal direttore dell’Ensemble Claudio Astronio che, poliedrico e versatile dà la misura della sua bravura e dell’ affiatamento con i suoi orchestrali e con la voce. Lo stesso Astronio proporrà poi la “sonata in fa maggiore per cembalo”, partitura poetica e dolcemente interpretata con sensibilità e leggerezza.
Il brano a seguire è il “Salve Regina” in la minore per soprano, archi e basso continuo che conduce al cuore pulsante del concerto dove ogni suono vocale o strumentale ottiene il massimo risalto, come per l’arciliuto di Pietro Prosser a far quasi da metronomo; l’incontrastata dominatrice della scena è però Gemma Bertagnolli che ad occhi chiusi ed il capo rivolto verso l’alto cerca l’ispirazione che si tramuta in dolcezza avvolgente nel ‘largo’ iniziale; l’allegro ‘Ad te clamamus’ non pare quasi musica sacra tanto è vivace e la riconferma della gaiezza la si ritrova nei brani successivi : “Elia ergo” dove il soprano conferma le potenzialità vocali e la raffinata sicurezza interpretativa che ben conducono al sommesso finale di soli archi nel “O Clemens”.
Il ben equilibrato programma prevede poi la “Sinfonia in fa maggiore” per violoncello e basso continuo e gli spontanei applausi sottolineano il gradimento del pubblico per la proposta di una bella pagina virtusisticamente interpretata da A.Palmieri; brano di immediata presa per l’ eclettica modernità e gli impliciti contenuti di riflessione mistica e filosofica.
Nell’atmosfera solenne e mistica dell’affrescata chiesa pievana dedicata ai Santi Gervaso e Protaso in Baveno, l’attacco vitale del violone di Riccardo Coelati Rama e la pacatezza del violino di Veronika Egger vengono repentinamente integrati dal violino di Ursula Muhlberger e dalla viola di Luigi Azzolini nell’esecuzione della sinfonia da “o Frate ‘nnamurato” del celebrato G.Pergolesi.
Il secondo brano proposto è la cantata “Nel chiuso centro” che vede protagonista Gemma Bertagnolli: soprano di fama internazionale si riafferma subito ottima cantante ed interprete, sicura vocalmente e nel ruolo. Accompagnata all’organo dal direttore dell’Ensemble Claudio Astronio che, poliedrico e versatile dà la misura della sua bravura e dell’ affiatamento con i suoi orchestrali e con la voce. Lo stesso Astronio proporrà poi la “sonata in fa maggiore per cembalo”, partitura poetica e dolcemente interpretata con sensibilità e leggerezza.
Il brano a seguire è il “Salve Regina” in la minore per soprano, archi e basso continuo che conduce al cuore pulsante del concerto dove ogni suono vocale o strumentale ottiene il massimo risalto, come per l’arciliuto di Pietro Prosser a far quasi da metronomo; l’incontrastata dominatrice della scena è però Gemma Bertagnolli che ad occhi chiusi ed il capo rivolto verso l’alto cerca l’ispirazione che si tramuta in dolcezza avvolgente nel ‘largo’ iniziale; l’allegro ‘Ad te clamamus’ non pare quasi musica sacra tanto è vivace e la riconferma della gaiezza la si ritrova nei brani successivi : “Elia ergo” dove il soprano conferma le potenzialità vocali e la raffinata sicurezza interpretativa che ben conducono al sommesso finale di soli archi nel “O Clemens”.
Il ben equilibrato programma prevede poi la “Sinfonia in fa maggiore” per violoncello e basso continuo e gli spontanei applausi sottolineano il gradimento del pubblico per la proposta di una bella pagina virtusisticamente interpretata da A.Palmieri; brano di immediata presa per l’ eclettica modernità e gli impliciti contenuti di riflessione mistica e filosofica.
Con due arie da l”Olimpiade” iniziate come in preda ad una visione onirica raggiungono momenti di forte espressività sia per la scrittura vigorosa che per l’interpretazione eseguita senza nulla lesinare anzi offrendo tutta la potenza e forza interpretativa; Gemma Bertagnolli , con la sola forza della voce, riesce a restituire l’immagine della lotta e della speranza, la furia e le difficoltà, la determinazione e la rabbia che culmina con l’ eslamazione “A te barbaro!” e poi “Barbaro tu m’uccidi!” che ottengono applausi prolungati e ripetuti al punto tale che vengono concessi due bis tratti da Vivaldi , una cantata ed il ’Laudate pueri’ in do minore.
La bravura di tutti ha contribuito alla riuscita del concerto evento che si è tramutato quasi in uno spettacolo teatrale grazie alla bravura dell’ affabilissima e sorridente soprano che, come lei stessa dichiara, nel suo bagaglio tiene in tutta evidenza l’insegnamento del Maestro B. Michelangeli : “per cantare non bisogna avere la musica in testa, ma la testa nella musica !!!”
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