Foto: Giacomo De Checchi
Renzo Bellardone
OPERA TANGO Presentato da I MUSICI
PATAVINI Rodrigo Trosino – tenore, Mirko Satto – bandoneon, Matteo Mignolli –
flauto traverso, Maddalena Murari – pianoforte, Claudio Gasparoni –
contrabbasso
Il concerto del 18 giugno 2015 al
Teatro Pietro d’Abano di Abano terme è stato un rincorrersi di note che come
nel gioco infantile del ‘nascondino’ si nascondono e si rincorrono,
per ritrovarsi poi in un’ esaltazione sempre nuova, fatta di sorrisi e
luccichii negli occhi senza rimpianti per la lacrima scesa poco fa. La ben nota
malinconica passionalità delle musiche di Astor Piazzolla, di Carlos
Gardel o Gerardo Matos ha aleggiato tra gli spettatori sopraffatti
dall’inquietante attesa liberatoria che certamente arriverà, ma che da sempre
tiene gli animi in sospeso alla ricerca di una impalpabile fatalità. I solisti
di provata bravura hanno saputo ricreare le atmosfere del sogno argentino e dei
ricordi di un tempo che fu, di locali fumosi e di danzatori posseduti dal ritmo
incalzante del tango. Mirko Satto al badoneon si è visibilmente
divertito, ammaliando il pubblico con le variazioni ed i tecnicismi
virtuosistici che partendo da pennellate dai colori quasi organistici, giunge
poi ad espressioni composite intrise di dolce malinconia o prorompente vivacità
alla ricerca di vibrazioni emozionali. Al pianoforte la brava Maddalena Murari
che dà voce e ritmo arrivando ad usare il legno del pianoforte quale
percussione a ritmare una milonga languida, ma passionale. Claudio Gasparoni in
ensemble con il contrabbasso ha segnato il ritmo con la sobria eleganza dei
professionisti. Al flauto traverso Matteo Mignolli ha ingentilito la forza del
tango senza ridurne l’efficacia, esaltandone invece la voce interiore con sfumature
di passione riflessiva e vissuta intimamente. La voce solista che ha
interpretato alcuni celebri brani quali “El dia que me quieras” o “solamente
una vezӏ stata quella del tenore italo messicano Rodrigo Trosino: timbro
particolare e forza espressiva hanno spaziato sul rigo dalle tonalità quasi
baritonali ai ben noti acuti richiesti ad esempio da ‘O sole mio’ cantato al
finale quale bis; buona presenza scenica e vocalità interessante utilizza un
chiaro fraseggio e dei gradevoli arrotondamenti che arrivano piacevolmente al
pubblico. Ha interpretato i brani con il calore e la signorilità tipici delle
ambientazioni oniriche di riferimento. Il viaggio si è svolto tra mondi
conosciuti soltanto attraverso una letteratura musicale, ma pressoché
inesplorati nella ‘vecchia Europa’! A suggellare degnamente il finale di
‘Opera Tango’ l’eclettico ensemble ha proposto la colonna sonora –composta da
Astor Piazzolla- dal film di Bellocchio “Enrico IV”. La Musica vince sempre.
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