Foto: Andrei Gidnac
Ramón Jacques
Con
il Così fan tutte si è concluso il ciclo di opere di Mozart/Da Ponte cominciato
da circa un paio d’anni sotto la bacchetta di Marc Minkowski, con il suo gruppo
musicale e un eccezionale gruppo di solisti. L’ampio tour di presentazione
delle tre opere, in versione scenica e da concerto, in importanti teatri e
festival come Versailles e Drottningholm per menzionarne due, si è chiuso con
questa serata nella grandiosa sala da concerti MC2 nella città di Grenoble, la
capitale delle Alpi francesi e sede di Les Musiciens du Louvre. Anche se
l’allestimento si è realizzato in versione da concerto, non è mancata la parte
attoriale, né i costumi, alcune maschere e situazioni dovute alle ampie
possibilità comiche che permette la partitura. Il cast non ha deluso, particolarmente
le voci femminili, capeggiate dal soprano Ana Maria Labin che ha mostrato
abilità in scena come espressiva sensibile Fiordiligi, flessibile, colorita
come un’eroina da opera seriala quale ci ha regalato un memorabile “Come
scoglio”, Dorabella è stata impersonata
dal mezzosoprano Serena Malfi una cantante di temperamento, infallibile nel suo
canto. Giulia Semenzato è paciuta per il suo innato humor e la limpidezza del
suo timbro da soprano leggera, come Despina. Il basso baritono Jean-Sébastien
Bou ha personificato il manipolatore Don Alfonso con autorevolezza, dominio
dello stile ed ironia, siglando la sua prestazione con voce profonda e con
musicalità. Da parte sua il tenore Anicio Zorzi Giustiniani, come Ferrando, ha
esibito un timbro gradevole anche se qualche problema di emissione lo rendeva
poco udibile durante la recita e il basso baritono Robert Gleadow, come
Guglielmo, ha esagerato nell’attuazione del personaggio e ha cantato senza
brillantezza e dizione non corretta. La parte orchestrale è stata ben impostata
con mano ferma e con l’entusiasmo che contagia i suoi musicisti da Marc
Minkowski. I musicisti de Les Musiciens
du Louvre formano senza dubbio una delle mihliori formazioni barocche e una delle
sloro migliori qualità risiede nella realizzazione del basso continuo curato
dal violoncellista Frederic Baldassare. Eccezionale anche il disimpegno del
coro dei Musiciens du Louvre.
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